E' il febbraio 2013. Il voto politico non ha dato un vincitore netto, nel nuovo Parlamento regna l'instabilità, ma la legislatura ha come primo compito l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, visto che il settennato di Giorgio Napolitano termina il 15 maggio. Ma l'elezione parlamentare del successore di Napolitano si rivela subito maledettamente complicata. Dopo due sonore bocciature delle candidature avanzate dal leader Pd Pierluigi Bersani, prima Franco Marini e poi Romano Prodi, e dopo le dimissioni dello stesso Bersani da segretario, l'unica soluzione che viene individuata dal Partito democratico, d'intesa con l'ampia maggioranza delle altre forze politiche, è di riconfermare Napolitano. La rielezione avviene il 20 aprile 2013 con 738 voti, con alcune condizioni (fare le riforme istituzionali). Un 'bis' che durerà 'solo' due anni, ma che è un unicum della storia repubblicana.
Quando, il 14 gennaio 2015 Giorgio Napolitano lascia definitivamente il Quirinale, il premier è intanto diventato Matteo Renzi, che è anche il nuovo segretario del Pd. È Renzi ad avanzare la candidatura di Sergio Mattarella, che non avrà il Sì di Forza Italia (che per questo manderà anche a monte il patto del Nazareno sulle riforme) né del M5s. Mattarella verrà comunque eletto il 31 gennaio 2015 con 665 voti.
Il profili di due presidenti, per una legislatura
Napolitano e Mattarella, due presidenti per una legislatura. Due presidenze diverse, per motivi di tempi e di caratteri. Napolitano giunto in questa legislatura al suo secondo mandato era un presidente 'rodato', di 87 anni, che ha dovuto guidare il Paese in una fase difficile, ed ha quindi avuto più volte un atteggiamento da protagonista, richiamando spesso con i suoi moniti le forze politiche alle loro responsabilità.
Dopo Napolitano, Mattarella è un presidente 'nuovo', più giovane con i suoi 73 anni. In questi primi anni di presidenza ha gestito e agevolato una situazione di relativa stabilità politica, cercando di ritagliarsi il ruolo di un arbitro, che raramente fa trapelare la sua moral suasion ("Sono arbitro non silente ma discreto" ha detto di se), ma non lesina spiegazioni ai cittadini e si rivolge spesso direttamente alle diverse comunità del Paese, da quelle accademiche a quelle produttive e del volontariato, con una particolare attenzione alle categorie meno avvantaggiate. Una fase di rodaggio che gli servirà nei prossimi mesi che potrebbero rivelarsi ben più impegnativi degli anni passati. Mattarella nel suo mandato ha intensificato l'attività di divulgazione e di apertura del Quirinale ai cittadini già avviata da Napolitano, aumentando i giorni e gli itinerari della visita del palazzo e aprendo le porte anche di villa Rosebery e di Castelporziano.
Ma ecco, dati alla mano e in base alle funzioni stabilite dalla Costituzione agli articoli 87 e 88, le due presidenze viste attraverso i numeri.
Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano, nato a Napoli il 29 giugno 1925, sposato con Clio, due figli. Politico di lungo corso nelle fila prima del Pci, poi del Pds, dei Ds e dell'Ulivo è stato anche Presidente della Camera, ministro dell'Interno e Presidente della Commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento europeo.
Viene eletto la prima volta il 10 maggio 2006, e la seconda volta il 20 aprile 2013.
Rappresenta l'unità nazionale
Ha tenuto 117 tra discorsi, interviste, risposte ai giornalisti, brindisi ai pranzi con Capi di Stato, discorsi al Parlamento italiano e a quelli stranieri nei 635 giorni del suo secondo mandato (un intervento ogni 5,4 giorni). 376 sono stati i messaggi scritti inviati ai congressi delle associazioni, dei sindacati, dei partiti, in occasione di anniversari o ai Capi di Stato stranieri. Compie diverse visite, con cadenza quasi mensile, nelle zone colpite dal terremoto.
Invia messaggi alle camere
Uno sulla condizione nelle carceri, inviato alle Camere il'8 ottobre 2013.
Scioglie le camere e indice elezioni
Nel secondo mandato non ha mai sciolto le Camere, cosa invece fatta nel 2008 dopo la crisi del governo Prodi e nel 2013 a scadenza naturale.
Incarica i presidenti del consiglio
Ha affidato un mandato esplorativo a Pierluigi Bersani il 22 marzo 2013 che si è concluso senza successo il 28 marzo. Ha incaricato Enrico Letta il 24 aprile 2013, che ha sciolto la riserva e giurato il 28 aprile. Il 21 febbraio 2014 dopo la fine del governo Letta ha affidato l'incarico a Matteo Renzi.
Indice i referendum
Nel secondo mandato non ha indetto referendum, mentre nel primo aveva indetto tre volte le consultazioni popolari: 2006 referendum costituzionale sul progetto di riforma della Costituzione da parte del centrodestra (vinsero i No), 2009 referendum per una legge elettorale maggioritaria (non raggiunse il quorum), 2011 referendum su legittimo impedimento e pubblicità dell'acqua (vinsero i Sì)
Accredita i diplomatici, ratifica i trattati
In quanto rappresentante dell'unità nazionale, il Capo dello Stato rappresenta l'Italia all'estero ma non con poteri esecutivi, tanto che in ogni viaggio deve essere accompagnato dal ministro degli Esteri o da un sottosegretario. Napolitano ha compiuto numerose visite ufficiali e visite di Stato. Se nel secondo mandato Napolitano ha limitato le missioni all'estero a un ambito europeo, nel primo aveva compiuto 75 missioni lungo le tre direttrici della sua 'politica estera': europeismo, atlantismo, multilateralismo. Tre sono state le visite in Usa, prima con George W. Bush e poi per un rapporto assai consolidato con l'amministrazione Obama. Forte anche il legame con l'Europa, con le istituzioni europee sia a Bruxelles che alla Bce di Francoforte grazie alla presidenza da lui caldeggiata di Mario Draghi. Intense le missioni in Oriente, dalla Cina al Vietnam e nel bacino del Mediterraneo.
Ha il comando delle forze armate
Napolitano ha presieduto il Consiglio supremo di difesa 5 volte durante il suo secondo mandato. Fino alla sua presidenza le riunioni si svolgevano senza alcuna pubblicità; Napolitano dal 2011 ha introdotto la prassi di rendere pubblica la convocazione e, con un comunicato, di dare conto, seppure in modo stringato, delle conclusioni dell'incontro a cui oltre al presidente del Consiglio partecipano i ministri di Interno, Esteri, Difesa, Economia e Sviluppo.
Concede la grazia
Napolitano non ha concesso nessuna grazia nel biennio 2013-2015, mentre nel primo settennato aveva concesso 23 atti di clemenza individuale.
Nomina i senatori a vita
Il 30 agosto 2013 ha concesso il laticlavio a Claudio Abbado, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia. Nel settennato precedente aveva nominato Mario Monti a cui avrebbe poi affidato l'incarico di formare il nuovo governo.
L'impeachment
L'11 febbraio 2014 l'apposito comitato bicamerale ha respinto la richiesta di messa in Stato d'accusa per Giorgio Napolitano chiesta dal M5s. L'istanza è stata ritenuta "manifestamente infondata" con 28 sì. Per l'archiviazione hanno votato: Pd, Ncd, Sel, Scelta Civica, Popolari per l'Italia e Socialisti. Non hanno partecipato al voto, oltre ai membri di Gal, neppure quelli di Forza Italia. I due presidenti del Comitato, Ignazio La Russa e Dario Stefano, si sono astenuti dal votare. La richiesta era stata avanzata dal M5s per sei motivi tra cui la rielezione e la richiesta avanzata dai pm di Palermo di una sua deposizione nel processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia (Napolitano testimonierà il 2 ottobre 2014).
Rinvio di leggi alle Camere
Napolitano rinviò una sola legge alle Camere: quella riguardante l'arbitrato nel ddl Lavoro, in base all'articolo 74 della Costituzione, il 31 marzo 2010, durante il suo primo mandato. Inoltre, sempre durante il primo settennato, decise di non emanare il decreto Englaro (2009) che il governo Berlusconi trasformò dunque in un disegno di legge, ed annunciò di avere l'intenzione di non firmare altri decreti tra i quali il decreto legislativo sul federalismo (2011) e la riforma della Pubblica amministrazione nel giugno del 2014.
Sergio Mattarella
Sergio Mattarella, nato a Palermo il 23 luglio 1941, ha tre figli ed è vedovo. Avvocato e docente di diritto parlamentare all'università di Palermo, scende in politica dopo l'assassinio del fratello Piersanti per mano della mafia. Milita nella Dc, poi nel Ppi, nella Margherita e nell'Ulivo. Ministro dei Rapporti con il Parlamento, dell'Istruzione e della Difesa, vicepresidente del Consiglio, lascia il Parlamento nel 2008 non ricandidandosi alle elezioni. E' eletto giudice della Corte costituzionale il 5 ottobre 2011. Viene eletto Presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015.
Rappresenta l'unità nazionale
Mattarella ha pronunciato 266 discorsi in 973 giorni (al 30 settembre 2017) per una media di un discorso ogni 3,65 giorni, e ha inviato 460 messaggi scritti, tra i quali quelli ai congressi delle associazioni, dei sindacati, dei partiti, in occasione di anniversari o ai Capi di Stato su eventi dei loro paesi.
Invia messaggi alle Camere
Nessun messaggio alle Camere finora da parte dell'attuale Presidente. Mattarella cerca di evitare ogni atto che non abbia un risultato possibile, ed ha quindi studiato i precedenti osservando che spesso ai messaggi alle Camere non è corrisposto un effettivo impegno legislativo del Parlamento.
Scioglie le camere e indice elezioni
Nel dicembre 2017, a poche settimane dalla scadenza naturale, Mattarella scioglie le camere per indire nuove elezioni.
Incarica i presidenti del consiglio
Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, a seguito della bocciatura del referendum costituzionale, Mattarella non ha accolto l'appello per nuove elezioni, non ritenendo le due diverse leggi elettorali vigenti in grado di dare una maggioranza stabile. Dopo consultazioni lampo, il 12 dicembre 2016, ha incaricato Paolo Gentiloni.
Indice i referendum
Durante il suo mandato si sono svolti gia' due referendum: quello cosiddetto sulle "trivelle", il 17 aprile 2016 che non raggiunse il quorum, e quello che boccio'' il 4 dicembre 2016 le riforme costituzionali proposte dal governo Renzi.
Accredita i diplomatici, ratifica i trattati
Mattarella ha compiuto 37 viaggi all'estero. Le principali linee guida del suo impegno sono: un convinto europeismo, l'attenzione all'allargamento della Ue, rapporti distesi ma senza sconti con la Russia di Putin, un forte legame con gli Usa, che lo porta a incontrare sia Barack Obama che Donald Trump, un convinto multilateralismo che lo vede incontrare i vertici, oltre che di Onu e Nato, delle diverse istituzioni sovranazionali, dall'Aseanun all'Unione Africana, al Mercosur, un nuovo e forte interesse per l'Africa sub-sahariana.
Ha il comando delle forze armate
Dall'inizio del suo mandato Mattarella ha presieduto per 7 volte la riunione del Consiglio supremo di difesa.
Rinvio di leggi alla Camera e promulgazione di nuove
Mattarella ha rinviato alle Camere la legge che puniva il finanziamento di imprese produttrici di mine antiuomo perché escludeva sanzioni penali per chi riveste ruoli apicali e di controllo. Per il resto, ha firmato tutte le leggi che gli sono giunte dal Parlamento, ma ha esercitato anch'egli la ormai consueta moral suasion, cercando di non far trapelare pubblicamente le sue obiezioni e rendendo sempre più rari gli articoli di "retroscena" sul Quirinale.