Una legislatura con l'acceleratore premuto sulle tematiche legate a clima, semplificazione, misure antismog, energia, prevenzione del rischio idrogeologico. Molti gli obiettivi raggiunti e le strategie messe in atto da un ministero, quello dell'Ambiente, impegnato in un settore volano per occupazione e sviluppo e, quindi, destinato ad avere sempre più un ruolo chiave nell'economia di un Paese come l'Italia molto ricco sotto il profilo paesaggistico e culturale.
In questa direzione si è mosso il ministero negli anni in cui è stato guidato da Gian Luca Galletti. Prima di lui, con il governo Letta, c'è stato Andrea Orlando (aprile 2013-febbraio 2014) che ha indicato fra gli obiettivi su cui incidere durante il mandato gli ecoreati e il problema della terra dei fuochi.
Con Galletti, l'Italia ha rivestito una posizione di primo piano in ambito internazionale distinguendosi in particolare negli accordi sul clima perché, come ha dichiarato più volte il ministro, le intese raggiunte alla Cop 21 di Parigi sono indifferibili e non negoziabili. In questo ambito, sul fronte nazionale prevale la Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che divide il Paese in macroregioni per adattare il territorio al clima che cambia.
Sul piano internazionale, il ministero dell'Ambiente ha puntato al rispetto degli accordi di Parigi sul clima e a quello europeo sulla riduzione delle emissioni, efficienza energetica e rinnovabili. Al G7 ambiente, l'Italia ha ulteriormente sottoscritto un'intesa congiunta che rafforza il documento di Parigi. Il ministero ha lavorato per l'abbattimento delle procedure di infrazione Ue. Ad esempio, per quanto riguarda le discariche abusive, da 200 siti oggetto di sentenza di condanna con multa siamo passati a 77. E' stata inoltre prevista la realizzazione di un centro Meteo Europeo con sede a Bologna per le Previsioni meteorologiche di Medio Periodo e l'istituzione dell'Agenzia Italiameteo.
E' stato dato grande impulso alla semplificazione normativa. In particolare, con la nuova Via, la Valutazione di Impatto Ambientale, si sono avute procedure più semplici, tempi certi, regole uniformi su tutto il territorio. Per la sicurezza idrogeologica è stato predisposto un piano da 7 miliardi in 7 anni.
E' stata attuata la riforma della governance dell'acqua, le autorità di bacino sono passate da 37 a 7. Sono nati gli Osservatori permanenti. Il piano punta a una fortissima collaborazione istituzionale. Oggi i presidenti di Regione sono commissari al dissesto e un loro atto sostituisce l'enorme mole di autorizzazioni prima necessarie. E' stata assicurata trasparenza, sono stati sbloccati da giugno 2014 a oggi ben 1.337 cantieri. E' partito il Piano per le Aree Metropolitane.
Con il ministro Carlo Calenda (Sviluppo Economico), Galletti ha firmato il decreto sulla nuova Strategia Energetica Nazionale (Sen) la cui principale novità è l'uscita dell'Italia dal carbone nel 2025. Il documento traccia infatti la strada per la decarbonizzazione totale con obiettivo di diminuzione delle emissioni del 39% al 2030, al 63% al 2050.
Contro lo smog, il ministro ha raccomandato azioni sinergiche fra le istituzioni, in particolare fra regioni e comuni con particolare attenzione al bacino padano. Sul tema dei rifiuti e discariche abusive, il ministero ha assicurato il sostegno nelle situazioni più complesse di alcune zone d'Italia.
Promosse, inoltre, azioni su emergenze come quella della terra dei fuochi. E ancora, sono state sostenute attività di tutela del mare e campagne in sinergia con il Noe dei carabinieri e la Guardia di finanza. E' stato dato impulso all'educazione ambientale attraverso il provvedimento della "Buona Scuola".
Mancano all'appello alcuni provvedimenti ma di natura parlamentare, fermi in una delle due Camere, come il consumo del suolo, il ddl di governance dei parchi, l'integrazione alla legge sugli ecoreati per i delitti contro flora e fauna protette, i decreti attuativi sulla riforma delle Agenzie Ambientali.