Terrorismo internazionale e immigrazione irregolare. Sono le due emergenze che il Viminale è stato chiamato a gestire nell'arco dell'ultima legislatura, che ha visto sedere sulla poltrona di ministro dell'Interno prima Angelino Alfano e poi Marco Minniti.
Sul primo fronte, un decreto (diventato legge 43 nell'aprile 2015) ha introdotto un nuovo reato per chi organizza viaggi per commettere azioni terroristiche, stabilito la punibilità dei cosiddetti "lupi solitari" che si auto addestrano davanti a un pc e previsto la sorveglianza speciale per i "foreign fighters".
Il 2015 - insanguinato a Parigi dall'attacco a Charlie Hebdo e dalla strage del Bataclan - è anche l'anno che segna l'inizio delle espulsioni dal nostro Paese per "motivi di sicurezza nazionale" di soggetti gravitanti nella galassia dell'estremismo religioso: in poco meno di tre anni, saranno oltre 220.
Del febbraio 2017 è invece il decreto (poi legge 46) che ridisegna la disciplina dei flussi migratori: procedure più rapide per il riconoscimento dello status di rifugiato (con soppressione dell'appello), 25 sezioni specializzate in materia di immigrazione presso i Tribunali, possibilità di impiego per i richiedenti asilo in lavori di utilità sociale, apertura di Centri di permanenza per il rimpatrio in tutte le regioni. Un insieme di norme poi completato dal Piano nazionale per l'integrazione varato nel settembre scorso, una innovativa "Carta" di diritti e doveri pensata sia per chi accoglie sia per chi viene accolto.
Del 2013 è il "pacchetto" contro la violenza di genere che introduce l'arresto obbligatorio per i delitti di maltrattamento e di stalking, aggravanti per i reati di violenza sessuale e l'allontanamento degli autori delle violenze. Mentre data agosto 2014 il testo anti ultrà del calcio, con ampliamento dei casi di applicazione del daspo (preventivo e di gruppo), sorveglianza speciale per i violenti, arresto in flagranza differita per chi istiga alla discriminazione razziale.
Il "daspo urbano" per chi ostacola la libera fruizione di luoghi pubblici è una delle principali novità della legge 48/2017 sulla sicurezza delle città, che assegna più poteri anti degrado ai sindaci e segna una "stretta" per pusher, parcheggiatori abusivi, writer.
Ma quella ormai agli sgoccioli è anche la legislatura che coincide, finalmente, con il varo in Italia della Banca dati nazionale del Dna, uno strumento ritenuto indispensabile da tutti gli investigatori pure per la soluzione di tanti cold case.