Decine di attivisti pavesi sabato mattina si sono svegliati con un adesivo sulla porta di casa o sul citofono: "Qui vive un antifascista", stampato con font utilizzati da formazioni di estrema destra e il simbolo "antifa" barrato. Lo riporta la Provincia Pavese secondo cui il raid è avvenuto nella notte alla vigilia dell'appuntamento elettorale e tra le persone prese di mira ce ne sono alcune implicate nei processi per i fatti del 5 novembre e altri attivi su pagine Facebook nel contrastare razzismo e ostentazioni fasciste.
A Pavia la presenza e l'attivismo delle sigle di estrema destra è più che palpabile e sempre più viso aperto rispetto a quando, due anni fa, CasaPound aprì una sua sede sotto copertura, ad appena 200 metri dal circolo Arci, per uscire allo scoperto solo successivamente, scrive Repubblica.
Ieri ho trovato questo adesivo attaccato al cancello di casa. Qualche valoroso neofascista si è preso la briga di scoprire dove abito, aspettare che non fossimo in casa e lasciarmi questo messaggio intimidatorio. È successo almeno anche a un altro antifascista. Facciamo girare. pic.twitter.com/pfaW2stLxF
— Alessandro Caiani (@ale_caiani) 3 marzo 2018
Tra i "marchiati" c'è anche l'assessore alla cultura Giacomo Galazzo: "Non so se l'hanno appeso stanotte o stamattina, l'ho trovato tornando dalla celebrazione di matrimoni. Un gesto squadrista, un'intimidazione vergognosa. io e tutti gli altri rispondo con orgoglio che sì, ci abita un antifascista e continuerò a uscire di casa per dirlo a voce alta" ha detto al quotidiano pavese.