Matteo Renzi ha convocato per lunedì alle 21 tutti i suoi parlamentari. Di solito la riunione del gruppo di Italia viva si tiene a metà settimana ma questa volta si è deciso di anticipare l'appuntamento. Una convocazione straordinaria, dunque. All'ordine del giorno proprio l'argomento giustizia. "Vogliono buttarci fuori dalla maggioranza ma sarà il Pd ad assumersi la responsabilità. Noi non faremo alcuno sconto e manterremo il punto", spiegano fonti parlamentari di Iv all'AGI.
"Volevamo - aggiungono le stesse fonti - stemperare la tensione, invece arrivano le provocazioni". Iv punta ad andare fino in fondo nella propria battaglia contro la riforma Bonafede. Anche se dovesse essere bocciato l'emendamento Annibali che punta al rinvio della riforma della prescrizione, Italia viva sarebbe pronta a votare la fiducia al Milleproroghe. Ma soltanto se non conterrà l'emendamento che Pd, M5s e Leu hanno intenzione di presentare, contenente il cosiddetto lodo 'Conte bis'.
Altrimenti l'orientamento è quello di non partecipare al voto o di astenersi. Torna quindi ad alzarsi la temperatura sulla strada scelta per tradurre il patto a tre siglato a palazzo Chigi, con l'esclusione di Iv. L'accordo sul lodo 'Conte bis' dovrebbe essere infatti ratificato tramite un emendamento al Milleproroghe.
L'esame degli emendamenti accantonati è fissato per il primo pomeriggio nelle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera e anche il testo Pd-M5s-Leu che è in corso di preparazione dovrà passare il vaglio.
Non avverrà comunque domani, visto che chi è contro chiederà un approfondimento sulla materia. L'opposizione ritiene che l'emendamento studiato alla riforma Bonafede verrà dichiarato inammissibile. "Non serve a niente l'escamotage di un rinvio di termini" della riforma Bonafede "a cui agganciare il lodo Conte bis.
Il contenuto del lodo Conte bis sarebbe del tutto estraneo per materia" al Milleproroghe, afferma l'azzurro Enrico Costa, autore del ddl che punta a bloccare la norma entrata in vigore il 1 gennaio e che il 24 febbraio arriverà nell'Aula di Montecitorio. Dubbi in realtà sotto traccia arrivano anche nelle fila del Pd e degli altri partiti che hanno sottoscritto l'accordo nell'ultimo vertice ma lo strumento dell'emendamento serve ad approvare in fretta i 'correttivi' e ad evitare il decreto legge. Si tratta di inserire una sospensione tecnica probabilmente di 45 giorni.
"Ma poi - ci si chiede nell'opposizione - quale disciplina si applicherebbe? Si ritornerebbe alla riforma Orlando?". Qualora le due commissioni non dovessero far pervenire un parere univoco la palla passerebbe al presidente della Camera, Roberto Fico. Con FI che prepara altre trappole: "Se arriva una proroga anche di due mesi noi faremo di tutto per cercare di allungarla".
Sarà dunque ancora battaglia nei prossimi giorni all'interno della maggioranza sul fronte della giustizia. Anche al Senato, perché giovedì (o al massimo all'inizio della prossima settimana) dovrà essere convertito il decreto sulle intercettazioni.
Il Pd ha preparato alcuni emendamenti (tra questi la possibilità che l'archivio sulle intercettazioni non utilizzate possa essere inviolabile) e pure il centrodestra proverà tra l'altro a introdurre delle trappole, inserendo anche il tema della prescrizione.
I fari però ora sono puntati alla Camera e a palazzo Chigi, visto che martedì dovrebbe esserci il Consiglio dei ministri sulla riforma del processo penale. Lo scontro politico resta tra Pd e Italia viva. "Avevamo detto sin dall'inizio che gli ultimatum erano sbagliati, siamo contenti adesso che Italia Viva abbia assunto una nuova posizione facendo marcia indietro", ha sottolineato oggi il dem Michele Bordo.
"Noi - ha chiarito il renziano Ettore Rosato - contrasteremo qualsiasi forzatura istituzionale e non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun tipo di accordo che vada a contrastare i principi costituzionali. Utilizzare il Milleproroghe per modificare il diritto penale sarebbe uno scandalo. L'unica soluzione eèil prudente rinvio previsto dal Lodo Annibali. Ogni altra soluzione vedrà Italia Viva votare convintamente contro".
Quindi niente dietrofront di Iv. Se il governo dovesse decidere di mettere la fiducia sul provvedimento in cui verrà inserito il cosiddetto lodo 'Conte bis' Italia viva potrebbe astenersi pure a palazzo Madama. Potrebbero esserci altre interlocuzioni nella maggioranza sul tema ma non sembrano esserci spazi per ulteriori mediazioni. "Sulla prescrizione mi sembra che ci sia la conferma di un buon punto di arrivo", ha affermato Nicola Zingaretti. "Non se ne può più di polemiche e di picconate - ha aggiunto il segretario dem - gli italiani si aspettano una comunità che produca i fatti. Ora avanti tutta per dare risposte a un Paese che se lo aspetta".
Quella raggiunta dalla maggioranza di governo sulla prescrizione "è una mediazione al ribasso, il parere di Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro. "I Cinquestelle sono animati da una follia giustizialista", l'attacco su Facebook del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.