Sì della maggioranza al lodo Conte bis, con l'eccezione di Italia Viva. Questo l'esito del vertice svolto stasera a Palazzo Chigi, con il via libera di Pd, M5s e Leu al ddl delega sul processo penale - che arriverà in Consiglio dei ministri lunedì prossimo - e alle modifiche sulla prescrizione, che potrebbero anche essere introdotte con un decreto legge.
A parlare dell'accordo raggiunto è il Guardasigilli Alfonso Bonafede, al termine della riunione: "Si parte finalmente", ha detto in merito alla riforma del processo, spiegando poi quali saranno le nuove previsioni contenute nel lodo: una distinzione tra condannati e assolti, con lo stop del decorrere della prescrizione solo per i primi, e una sospensione breve per i secondi.
Nel caso in cui chi è stato condannato in primo grado, venga assolto in appello, potrà recuperare i termini di prescrizione rimasti nel frattempo bloccati. Il ministro assicura anche sulle verifiche compiute dai tecnici in merito a dubbi di legittimità: "gli uffici hanno rilevato che non ci sono profili di incostituzionalità".
Bonafede, dunque, torna a respingere qualunque voce su sue "rigidità", e a chi gli chiede cosa pensi della posizione mantenuta dai renziani contro la nuova prescrizione, risponde: "Italia viva si prenderà le sue responsabilità"
Fonti di palazzo Chigi certificano che il premier ha avanzato una nuova proposta di mediazione sulla prescrizione: "Conte era e resta interessato a varare una complessiva riforma del processo penale in modo da accelerare i tempi della giustizia. Quanto al tema della prescrizione, non ha mai ritenuto che questo specifico profilo di disciplina fosse tale da oscurare il complessivo disegno riformatore. Ad ogni buon conto si è speso anche su questo tema della prescrizione per trovare un punto ancora più avanzato di mediazione rispetto al cosiddetto lodo Conte, pervenendo a formulare una nuova proposta efficace sul piano tecnico giuridico e utile a contemperare due distinti interessi, che vanno tenuti in bilanciato equilibrio: da una parte evitare la denegata giustizia che - come spesso e' accaduto nella storia giudiziaria italiana - ha comportato che i processi si concludessero senza una sentenza di merito, di assoluzione o di condanna che sia; dall'altro l'interesse alla durata ragionevole del processo, costituzionalmente garantita".
Al termine del vertice anche Walter Verini, responsabile Giustizia del Pd, rileva l'intesa raggiunta: "Abbiamo fatto dei passi avanti, altre forze come Italia viva sono rimaste incomprensibilmente ferme sulle loro posizioni".
Netta Lucia Annibali, esponente del partito di Matteo Renzi: "Noi non siamo d'accordo sul merito e speriamo che lunedì in Consiglio dei ministri non ci sia all'ordine del giorno un decreto legge con il lodo Conte bis. La prima votazione sarà in commissione alla Camera la prossima settimana con il mio lodo come emendamento al decreto legge milleproroghe. Poi, sempre alla Camera, ci sarà la votazione sul ddl Costa". Il senatore di Italia viva Giuseppe Cucca aggiunge: "I conti bisognerà comunque farli al Senato. Valuteremo il nostro atteggiamento al momento delle votazioni".