"Oggi c'è un Consiglio dei ministri chiariremo la questione del condono e della pace fiscale: daremo due copie a Salvini così questa volta non si sbaglia. Anche perché la smetta con la storia della panna montata ... non la buttiamo in caciara". Così Luigi Di Maio parlando coi cronisti davanti a Palazzo Chigi, alla vigilia del Consiglio dei ministri che dovrebbe chiarire definitivamente i contenuti del decreto sulla cosiddetta pace fiscale.
"Il governo si basa su un contratto, è un impegno politico che abbiamo condiviso con la Lega. E nel contratto non ci sono condoni nè scudi fiscali, quindi vanno cancellati. Il M5s è contrario a salvacondotti per gli illeciti e a favori ai disonesti, ora in Consiglio dei Ministri porremo rimedio a un vulnus inaccettabile". Lo scrive su Facebook il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, che aggiunge: "È il colpo di coda della Seconda Repubblica, ma ormai il cambiamento è iniziato e non faremo passi indietro. Sul tema della legalità siamo intransigenti, per cui è chiaro che il decreto va riscritto. Punto e a capo. Il nostro obiettivo è quello di aiutare la gente perbene che ha difficoltà con le cartelle esattoriali, colpi di spugna in questo Parlamento non verranno mai votati".
"I mercati temono l'incertezza e da più parti riceviamo attacchi strumentali, ma questo governo è solido. Dobbiamo mettere da parte le polemiche ed essere compatti, altrimenti faremmo un favore a chi tifa per lo spread. I cittadini ci hanno chiesto di portare avanti un programma di cambiamento ed è quello che faremo, in Italia e in Europa", conclude il ministro. Il vice premier Luigi Di Maio e il sottosegretario al Mef Laura Castelli sono arrivati a Palazzo Chigi, come pure il ministro dell'Economia, Giovanni Tria.
"Conte ha la mia stima e ha sempre ragione, l'unica cosa è che stavolta chiederò che, quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io. Altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo", Da Cernobbio, Matteo Salvini, torna sulla polemica delle modifiche al Dl Fisco denunciata dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. E alla domanda se ci sia stato un problema tecnico o politico, il leader leghista ha risposto: "È un fraintendimento, un misunderstanding".
A margine del Forum della Coldiretti a Cernobbio, Salvini ha aggiunto: "lo dirò a Di Maio e lo dirò a Conte, che stimo entrambi, che abbiamo cosi tanti avversari fuori che sono interessati ad avere un'Italia precaria, in ginocchio e serva anche sui temi agricoli, un'Italia che apre il mercato alle schifezze che arrivano dall'altra parte del mondo perdendo salute e lavoro". Per questo "dentro dobbiamo andare d'accordo, abbiamo il diritto e dovere di andare d'accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io. Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni".