AGI - Nelle scorse settimane ci chiedevamo se e quando i clamorosi sviluppi della cronaca politica (interna, ma soprattutto estera) avrebbero finalmente iniziato ad avere delle ripercussioni sugli orientamenti degli italiani. Questa settimana abbiamo quantomeno la prova che le intenzioni di voto non sono congelate in modo irreversibile. Le variazioni che osserviamo nella Supermedia odierna, infatti, possono essere facilmente ricondotte agli eventi delle ultime settimane.
Alcuni osservatori hanno ipotizzato che l’attuale congiuntura stia favorendo i partiti “pacifisti” a scapito di quelli “realisti” (o addirittura “bellicisti”). A confortare questa lettura sarebbe, nei dati di oggi, il calo di FDI e PD; ma, dall’altro lato, solo il Movimento 5 Stelle – reduce dalla manifestazione, molto partecipata, di sabato scorso a Roma – guadagna qualcosina (+0,2%), toccando il 12% per la terza volta nell’ultimo mese e mezzo; ma è una crescita che va a scapito dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che scende al 6%; e sullo stesso fronte "pacifista" (o comunque a dir poco scettico sull'iniziativa di riarmo europeo) anche la Lega (8,6%) non mostra particolari segnali di ripresa, accusando quasi un punto di distacco da Forza Italia.
Sempre secondo il #sondaggio Youtrend per @SkyTG24, se si tornasse a votare con le coalizioni delle elezioni politiche del 2022 vincerebbe nettamente il centrodestra (43,9%) davanti al centrosinistra (34,2%). Se ci fossero blocchi molto diversi, però, i giochi potrebbero… pic.twitter.com/d7u00DV4rE
— Youtrend (@you_trend) April 7, 2025
Secondo un sondaggio Ipsos, ad esempio, il 43% degli italiani ritiene che la propria situazione economica sia peggiorata da quando è entrato in carica il Governo Meloni, contro un 16% che invece ha visto miglioramenti; il 46% si dichiara anche pessimista per quanto riguarda i prossimi 12 mesi, a fronte di un 11% scarso di ottimisti; ben il 61%, inoltre, si dice preoccupato dalle politiche commerciali degli USA di Trump, basate su un vasto (e alquanto disinvolto) utilizzo dei dazi. Peraltro, secondo l'ultimo sondaggio di Youtrend, gli italiani sono divisi su come il nostro Governo debba far fronte a questi dazi: il 36% vorrebbe che l’esecutivo esercitasse una funzione di mediazione tra Stati Uniti ed Unione Europea (posizione prevalente tra gli elettori di FDI e di Forza Italia), mentre il 32% preferirebbe imporre dei contro-dazi e cercare accordi commerciali con altri partner (ed è questa una linea condivisa in modo più netto dagli elettori di opposizione). Di certo, rispetto a quanto fatto finora su questo tema, il Governo non viene promosso: il 53% degli italiani, secondo SWG, ritiene che l’esecutivo sia stato inefficace nel prevenire i dazi americani contro i prodotti del nostro Paese, mentre solo il 24% (meno di uno su quattro) ne promuove l’operato su questo tema così delicato.
NOTA: La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 27 marzo al 9 aprile, è stata effettuata il giorno 10 aprile sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti EMG (data di pubblicazione: 30 marzo), Eumetra (3 aprile), Euromedia (8 aprile), Ipsos (29 marzo), Quorum (7 aprile), SWG (31 marzo e 7 aprile) e Tecnè (29 marzo, 1° e 4 aprile). La nota metodologica