AGI - "La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano." Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rinnova il suo impegno in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, istituita grazie all’opera di Libera e di altre associazioni, che da trent’anni promuovono una mobilitazione civile contro la criminalità organizzata.
"Ogni ambito è stato colpito da questo flagello: servitori della Repubblica, donne e uomini che si battevano per migliorare la società, imprenditori e cittadini che hanno respinto il ricatto del crimine, persone semplici finite sotto il tiro degli assassini", ha ricordato il Capo dello Stato. "I loro nomi sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l’impegno a combattere le mafie, a partire dalle Istituzioni fino ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e dei sopraffattori".
"Un importante momento di riflessione"
"Oggi è la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un importante momento di riflessione per tutti noi". Queste le parole scelte dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha ricordato il valore e l’importanza della ricorrenza.
"L’Italia e le sue Istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata: cittadini onesti, servitori dello Stato, persone innocenti cadute sotto i colpi vigliacchi di un giogo vile e spietato", ha scritto Meloni sui social. "Onorare il loro sacrificio significa agire per rafforzare la giustizia, garantire sicurezza, difendere la libertà di tutti i cittadini, rifiutare ed estirpare ogni forma di illegalità, violenza e sopraffazione. Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione".
"Non può esserci giustizia senza verità"
A questo impegno si è unito anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sottolineando come "una delle frasi più nobili e commoventi del Vangelo di Giovanni sia 'soltanto la verità vi farà liberi'. In questo senso, anche la giustizia è coniugata strettamente alla verità: non può esserci giustizia se non vi è la verità, intesa come ricostruzione fedele dei fatti che hanno portato a tanti lutti nel nostro Paese". Il Guardasigilli ha evidenziato come "molto cammino è stato fatto nella lotta contro la criminalità organizzata; e altro ne resta da fare, probabilmente, per trovare quelle verità che fino a ora possono esserci sfuggite. È un compito al quale sono dedicate la magistratura, le forze dell’ordine, il governo stesso, e ogni cittadino".
"La verità ci avvicinerà alla giustizia – ha concluso Nordio – sempre nella consapevolezza che si tratta di una giustizia imperfetta, come è imperfetta la natura umana. Ma questa consapevolezza non deve mai tradursi in rassegnazione. Anzi, è proprio nella memoria delle vittime della mafia, da magistrati a semplici cittadini, che dobbiamo trovare la forza per riaffermare un impegno solenne e incondizionato: operare, con tutti i mezzi possibili, per una ricostruzione dei fatti aderente al vero".