AGI - Nonostante i continui sviluppi sul piano della politica internazionale – che movimentano, peraltro non da soli, la cronaca politica interna – il panorama delle intenzioni di voto degli italiani conserva una stupefacente stabilità. Anche nella Supermedia di questa settimana, infatti, non si apprezzano particolari variazioni per quanto riguarda i singoli partiti. Fratelli d’Italia è sempre il primo partito con poco meno del 30%, seguito dal Partito democratico (distanziato di quasi 7 punti), dal Movimento 5 stelle (che vale poco più della metà del Pd), e da Forza Italia e Lega, distanziati tra loro da meno di un punto, a cavallo tra l’8 e il 9 per cento.
Le oscillazioni più robuste, questa settimana, sono quelle di Forza Italia (in positivo) e del Movimento 5 Stelle (in negativo). Per il partito di Antonio Tajani l’odierno 9,4% rappresenta uno dei dati migliori degli ultimi due mesi, mentre per quello di Giuseppe Conte si tratta di un rimbalzo che lo riporta di nuovo sotto il 12%, dopo il picco registrato due settimane fa. Tra gli altri partiti, Alleanza Verdi/Sinistra si mantiene sopra il 6% e Azione si conferma come il più tonico tra i partiti dell’area liberal-democratica, con un dato pari al 3%. Allargando lo sguardo ai rapporti di forza tra i blocchi, possiamo notare come quello di maggioranza (centrodestra) si confermi quello nettamente più in forma, al punto da sopravanzare – sia pure di poco – la somma di tutte le componenti dell’opposizione (48,7% contro 48,1%).
Quest’ultimo dato, tuttavia, non deve far pensare che, in caso di elezioni politiche anticipate, si possano venire a creare facilmente due blocchi contrapposti, uno di centrodestra e un altro delle opposizioni unite (il cosiddetto “campo largo”, o per meglio dire “larghissimo”) che possano rendere la competizione, almeno sulla carta, molto aperta. E questo non solo per via delle profonde divisioni – emerse, da ultimo, anche in tema di politica estera e sul programma di difesa europeo – esistenti tra i vari partiti che si oppongono al governo Meloni, se non addirittura al loro interno (si pensi al caso del PD). Ma anche per il gap che si registra per quanto riguarda gli indici di fiducia, o gradimento, tra i principali leader di maggioranza e quelli di opposizione, riassunti in questo nostro grafico.
Il grafico che vediamo qui è il frutto di un’operazione (una sorta di “supermedia della fiducia”) non esente da criticità metodologiche, dal momento che – a differenza di quanto avviene per le domande sulle intenzioni di voto – i vari istituti di sondaggio considerati adottano metodi diversi per misurare il gradimento e la fiducia verso i leader politici. Ma è comunque utile a far emergere un dato solido e trasversale e tutte le rilevazioni effettuate nell’ultimo mese concordano sostanzialmente sulla classifica che vediamo qui riprodotta.
In vetta troviamo due tra i principali esponenti dell’attuale governo: il leader con il gradimento più alto è infatti la premier Giorgia Meloni, con un indice positivo pari a circa il 40%, ed è seguita dal vicepremier Antonio Tajani, che piace a circa un italiano su tre. Tutti i leader dei partiti di opposizione, da Conte in giù, fanno registrare valori significativamente più bassi.
Leader italiani - Meloni leader incontrastata del centrodestra, mentre Schlein ha il livello di fiducia più alto tra l’elettorato delle forze di opposizione pic.twitter.com/GxvcWKb5wS
— SWG (@swg_research) March 11, 2025
Non solo: come emerge dai dati di SWG, i leader di centrodestra risultano anche essere molto più trasversali tra tutti gli elettori del loro schieramento: così, se Meloni piace a quasi 9 elettori di centrodestra su 10, Elly Schlein (leader del principale partito di opposizione) gode della fiducia di appena il 53% degli elettori che voterebbero Pd, M5s, Avs, Iv, Azione o +Europa; gli altri leader, da Conte in giù, ottengono dati persino peggiori. In altre parole, al momento nessuno tra i leader dei partiti opposizione sembra disporre di un apprezzamento tale da consentirgli (o consentirle) di guidare uno schieramento unitario alternativo al centrodestra – oltre che, come abbiamo visto prima, di una fiducia sufficientemente elevata tra gli elettori nel loro complesso.
Oltre alle divisioni su importanti temi di policy come quelle di cui si è detto (e che comunque sono presenti anche tra i partiti di governo) il punto debole dell’opposizione, in questo momento, sembra proprio essere la mancanza di un leader in grado di federare le varie forze del cosiddetto “campo largo”.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 6 al 19 marzo, è stata effettuata il giorno 20 marzo sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Euromedia (data di pubblicazione: 18 marzo), Noto (11 marzo), Quorum (10 marzo), SWG (10 e 17 marzo) e Tecnè (7 e 14 marzo). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.
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