AGI - Il colpo di teatro che tutti si aspettavano non c'è stato, ma ai toni da consumato attore della politica, Vincenzo De Luca non ha rinunciato. Con una voce meno agguerrita del solito. Di certo il messaggio non si presta a equivoci e a interpretazioni dubbie: il 'governatore' correrà per la terza volta. Non molla anticip0atamente la guida della Regione Campania, come anche qualche fonte interna al Pd aveva lasciato intuire; non contratterà il via libera con il suo partito; non aspetterà supino le decisioni della Consulta.
E proprio con la legge elettorale, approvata in consiglio che gli consentirebbe di ripresentarsi agli elettori, De Luca apre la conferenza stampa. Il pretesto per una nota sarcastica destinata a Palazzo Chigi. "Ho un sentimento di grande orgoglio per l'attenzione che mi è stata dedicata. Il governo ha deciso di impugnare la legge della Regione Campania. Pensare che il presidente del Consiglio, in questo quadro internazionale tormentato da guerre e tragedie, abbia voluto trovare il tempo per interessarsi della legge della Regione Campania è motivo di orgoglio". Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, riferendosi all'impugnazione della norma regionale sul terzo mandato. Godere dell'attenzione di "un presidente che ha familiarità con i potenti del mondo, come Trump, Musk, Milei, Orban, Lollobrigida, Donzelli - prosegue - avere l'attenzione di questo mondo è motivo davvero di grande soddisfazione".
E proseguendo con tono sarcastico richiama anche Giovanni Paolo II. "Nel corso delle ore ho verificato che, a parte questa attenzione che non meritavamo noi modesti artigiani della politica, in realtà la motivazione che avevano era di paura politica e mi è tornato alla mente l'appello caloroso di Papa Wojtyla e che rivolgo al governo: non abbiate paura. Non abbiate paura degli elettori, aprite il cuore alla speranza e soprattutto date ai cittadini la possibilità di decidere da chi essere governati. Si chiama democrazia". In sala Giunta, alle spalle di De Luca, campeggiano alcuni cartelli, con gli slogan 'Non abbiate paura degli elettori' e 'La legge (non) è uguale per tutti'.
"Oltre alla paura degli elettori, un altro problema riguarda lo stato di diritto ed è evidente che la decisione del governo è contra personam".
E poi la promessa, con un tono più solenne: "Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per comunicare a tutti che non è cambiato nulla. Per quello che mi riguarda non si è modificata di una virgola la mia posizione e non si modificherà. Andiamo avanti".
Promette battaglia nelle sedi deputate. In primis dinanzi alla Consulta: "Ci difenderemo davanti alla Corte costituzionale e abbiamo la sensazione che avverrà quello che è accaduto per la legge sull'autonomia differenziata, sarà smantellata. Andiamo avanti con assoluta tranquillità.
Ma il libro delle citazioni non si è esaurito per Vincenzo De Luca, soprattutto se si tratta di commentare l'eventualità di un candidato che prenda il suo posto nella coalizione di centrosinistra. E rispolvera gli studi universitari, citando Parmenide: "L'essere è, il non essere non è. In che modo devo parlare? Devo chiedere un corso sull'intelligenza artificiale a Musk? Io parlo ancora in italiano".