AGI - La festa di Militello in Val di Catania, con le strade e i balconi addobbati con il Tricolore che hanno accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, imprime un sigillo al giorno in cui si celebra il vessillo simbolo dell'Italia. Gran cerimoniere il sindaco, Giovanni Burtone, storico amico con cui il capo dello Stato ha condiviso una antica militanza politica che ha assunto nei decenni la sfida del rinnovamento. Resistenza, scuola, unità sostanziale del Paese, garantendo a tutti servizi adeguati, lavorando per lo sviluppo "delle aree interne, dei comuni montani, delle piccole isole" che "sono il 60% dell'Italia e dove vivono 13 milioni di italiani", sono i fili rossi di questa visita, di cui sono così diventati momenti cruciali la deposizione di una corona d'alloro al monumento degli eroi della resistenza, l'inaugurazione della scuola "Pietro Carrera", recentemente ristrutturata, intitolata all'autore del libro "Il gioco degli scacchi", scritto nel 1617, inventore della cosiddetta difesa siciliana, e l'incontro con la cittadinanza al palazzetto dello sport.
"Nel nostro Paese, nel nostro Belpaese, tante città tante aree interne - ha sottolineato Mattarella - sono protagoniste della storia, della grande vicenda civica che si è dispiegata nei secoli. Il sindaco Burtone nel suo intervento ha pronunciato un inno alle aree interne e ha sottolineato il bisogno di attenzione a queste". Era stato accorato infatti l'appello del primo cittadino: "Le nostre comunità soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano la sanità, la scuola, i trasporti. Bisogna fermare questo processo, occorre combattere la dispersione scolastica e il rischio di isolamento. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perché le radici sono forti e fa male andare via".
Parole a cui, quasi fossero una impellente necessità, ha subito voluto rispondere il capo dello Stato: "Non era previsto che intervenissi - ha infatti esordito - ma non ho resistito". Ha ribadito quanto detto all'assemblea dei sindaci, "nella splendida assemblea dell'Anci dove sindaci di ogni sensibilità politica hanno ragionato produttivamente". Le aree interne e montane "sono nel nostro Paese una ricchezza non solo storica, conservano una immensa ricchezza di patrimonio artistico e culturale che e' parte essenziale dell'attrazione dell'Italia nel mondo, della sua cultura, della sua storia, del suo modello di vita, della sua arte... e quindi sono aree che richiedono un intervento costante". Vi è un problema, ha spiegato Mattarella, "che riguarda le comunicazioni, una quantità di servizi che va garantita nell'interesse nell'intero Paese, non soltanto delle comunità interne e montane che sono anche un elemento di sicurezza per la pianura e le città di pianura e maggiori. Per cui conservare il territorio è un'opera preziosa di carattere nazionale". Ma ciò, avverte, "non si può fare se vengono impoverite, indebolite o persino abbandonate".
Il digitale, per Mattarella, "consente di annullare le distanze e l'isolamento di un tempo, ma serve procedere velocemente in questa direzione. Occorre dunque raccogliere l'invito che sta venendo da questa giornata affinché si tenga conto di quanto sia un elemento nazionale rilevante la sorte delle aree interne e montane, non solo nell'interesse di queste città, ma di tutti i Comuni di questo Paese, grandi e piccoli, di pianura e di montagna. Le aree interne - ha concluso - avvertono quanto il vincolo nazionale sia indispensabile ed essenziale. E' dunque indispensabile garantire servizi adeguati, collegamenti adeguati e condizioni di cittadinanza uguali in tutto il Paese".