AGI - "Lei, camerata La Russa, deve rispettare le opposizioni”. “E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non sfuggire la verità”. Non sono mancate scintille e tensioni in Senato, durante le dichiarazioni di voto sulla manovra. Protagonisti di oggi, il leader di Iv Matteo Renzi e il presidente del Senato, Ignazio La Russa. L'ex premier stava contestando apertamente il governo per aver introdotto una norma considerata 'ad personam', che di fatto vieta ai parlamentari e membri del governo di ricevere compensi da Paesi al di fuori dall’area economica europea.
"Se mi chiamano a fare la conferenze posso andare anche gratis. Il punto vero è che avete costituito un precedente pericoloso", l'affondo di Renzi. "Meglio Conte che Meloni, lui mi attaccava apertamente", ha aggiunto. Renzi, ad un certo punto, ha chiesto a La Russa di far rispettare il silenzio in aula ma il presidente del Senato gli ha fatto notare che la mancanza di silenzio assoluto è la prassi: “La prego di non darmi lezioni, prosegua senza dare a tutti lezioni”. E Renzi: “Lei non può interrompermi in diretta televisiva. Lei, camerata La Russa, deve rispettare l’opposizione in quest’aula”. “Senatore Renzi – la replica – abbia la cortesia di non fuggire dalla verità”.
Qualche ora dopo Renzi scrive su X il suo punto di vista: "Oggi il Presidente del Senato La Russa mi ha interrotto mentre parlavo, in diretta televisiva. E non lo può fare. Mi ha interrotto mentre spiegavo perché le norme ad personam fatte di notte dal capo del governo contro un leader dell'opposizione sono un precedente gravissimo, indegno di uno Stato liberale. Dopo l'aggressione del potere giudiziario adesso mi aggredisce il potere esecutivo: le sorelle d'Italia attaccano per via legislativa un avversario politico. Non era mai successo in 70 anni di storia Repubblicana. E il Presidente del Senato anziché difendere i diritti di un parlamentare mi interrompe zittendo il mio ragionamento".
Il senatore e leader di Italia Viva prosegue così il suo racconto dopo il botta e risposta, andato in scena nell'Aula di Palazzo Madama: "Gli ho detto: 'Camerata La Russa, rispetti l'opposizione'. Quando gli ho detto che è un camerata La Russa non ha reagito. Speravo reagisse ma nulla. Se il presidente del Senato ritiene l'espressione 'camerata' un'offesa, mi fa sinceramente piacere: sarebbe il segno di una maturazione democratica interessante. Se invece La Russa ritiene l'espressione 'camerata' un complimento, non ho niente da aggiungere a quello che ho detto stamani in Aula". "Se pensano di mettermi a tacere con le norme ad personam non mi conoscono. Ci vediamo a Firenze l'11 gennaio. Il 2025 si preannuncia un anno politicamente interessante per chi non si piega ai diktat dei camerati", conclude il leader di Italia Viva.
"Mi dispiace che Renzi anziché scusarsi menta sapendo di mentire - risponde a distanza La Russa - facendo finta di essere stato interrotto mentre argomentava ma il video del suo intervento lo inchioda alla sua irrituale pretesa di attacco immotivato e a freddo alla presidenza. Un attacco a cui era doveroso rispondere. Credo che Renzi non troverà in me alcuna sponda per il suo annunciato proposito di buttarla in rissa a fronte di una norma a lui personalmente sgradita. Capisco, infine, la sua delusione per l'assenza di ogni reazione sia all'uso del termine camerata sia all'accusa che non mi turba di essere più anziano di lui. A Renzi auguro di spendere come me gli anni che ci separano", conclude La Russa.