AGI - La Commissione Bilancio della Camera prosegue i lavori ad oltranza, con la prospettiva della seduta notturna, e continua ad attendere le ultime possibili riformulazioni dei relatori, che hanno recepito anche i testi del governo, prima di avviarsi al voto finale degli emendamenti. L'obiettivo della maggioranza è chiudere con il mandato al relatore entro la notte, prima comunque delle dichiarazioni in Aula di domani 17 dicembre dalle 10 della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
L'ipotesi a cui si è tentato di lavorare in conferenza dei capigruppo di Montecitorio, con la proposta di mediazione avanzata dal presidente Lorenzo Fontana, è di far approdare la Manovra in Aula mercoledì 18 dicembre, per la discussione generale. Poi il governo avrebbe posto la questione di fiducia e l'intero esame, compresi gli ordini del giorno, si sarebbe dovuto concludere nella giornata di venerdì. Ma in capigruppo non si è raggiunta l'intesa. Si cercherebbe ancora una mediazione tra la maggioranza e le opposizioni per snellire l'iter del testo in Commissione.
Le opposizioni avrebbero chiesto di espungere dalla legge di bilancio tre temi contenuti negli emendamenti dei relatori: le proroghe in materia di aggiornamento dei tariffari delle autostrade, con aggiornamento dell'inflazione e crescita dell'1,8%, e in materia di energia. Su questi due punti, viene riferito, potrebbe arrivare qualche apertura. L'altra modifica richiesta dalle opposizioni sarebbe di stralciare la norma che equipara le indennità di ministri, vice e sottosegretari non eletti a quelli parlamentari. Ipotesi che però sarebbe più remota.
"E' assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull'emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati, riconoscendo i rimborsi spese - ha scritto su X il ministro della Difsa Guido Crosetto -. E' così da oltre due anni e continuerà così fino a fine legislatura. La cosa è giusta? Non penso perchè non ha particolare senso che il ministro degli interni o della difesa debbano avere un trattamento diverso rispetto ad un loro sottosegretario, ma non è mai importato finora, né a me né ai miei colleghi. Per questo motivo abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche - ha aggiunto - quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto".
Atteso anche un possibile aggiornamento sui revisori del Mef nelle aziende che percepiscono almeno 100mila euro di contributi statali. Oggi intanto sono emerse altre revisioni apportate al testo tramite gli emendamenti dei relatori. Sono arrivate anche alcune micro-misure, dall'economia del mare agli oratori.
Il fondo per le missioni internazionali viene incrementato per il 2025 di 120 milioni di euro, di cui 70 verranno coperti dal Ministero degli Esteri. Il fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale invece viene incrementato di 20 milioni per la quota destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio. Accolta anche la riformulazione di un emendamento presentato dalle opposizioni (a firma Boschi, Del Barba, Gadda) per rifinanziare, con un incremento di 1 milione per il 2025, il reddito di libertà "per garantire l'effettiva indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza".
"Faccio appello ai colleghi della maggioranza per fermarsi a riflettere sui contenuti dell'emendamento sulla sanità. E' un emendamento unitario delle opposizioni che prevede di aumentare a 5,5 miliardi nel prossimo triennio i fondi per il sistema sanitario nazionale", incalza la segretaria del Pd, Elly Schlein. Le ultime giornate di lavoro in Commissione hanno portato all'aggiunta di alcune misure in materia fiscale: taglio delle tasse del 4% sull'Ires per chi assume e investe, e gli aiuti alle famiglie disagiate, più risorse alle paritarie che accolgono alunni disabili, agevolazioni per le start up, flat tax per i lavoratori dipendenti fino a 35mila euro di reddito.
Nel dettaglio l'Ires viene ridotta di 4 punti percentuali per le imprese che accantonano una quota non inferiore all'80% degli utili e destinano almeno il 30% a investimenti destinati a strutture produttive nel territorio dello Stato. La riduzione dell'aliquota spetta a condizione che siano effettuate nuove assunzioni di lavoratori dipendenti e costituiscano incremento occupazionale di almeno l'1% del lavoratori; l'impresa non abbia fatto ricorso alla Cigs nell'esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo. Per finanziare la misura verranno utilizzati oltre 400 milioni di euro provenienti da una rimodulazione del contributo degli istituti di credito, che versano un anticipo delle Dta.
Passo indietro in tema di profitti delle criptovalute, la Manovra disponeva un aumento dell'aliquota dal 26 al 42%, l'emendamento del governo invece la riporta al 26%, con crescita al 33% dal 2026. La cosiddetta web tax invece verrà applicata solo alle grandi aziende con almeno 750 milioni di ricavi, escludendo dunque le Pmi e l'editoria on line. Tra gli altri correttivi un fondo Dote Famiglia, finanziato con 30 milioni di euro nel 2025, da utilizzare per le attività extra scolastiche dei figli a carico, con un'età compresa tra i 6 e i 14 anni, delle famiglie con un reddito con Isee pari o inferiore a 15.000 euro.
Per il 2025 viene concesso un contributo non superiore a 100 euro - con una dotazione complessiva da 50 milioni di euro per il 2025 - per l'acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento dell'elettrodomestico sostituito.