AGI - "A ottant'anni di distanza da quegli avvenimenti, rendiamo onore a coloro che combatterono perché democrazia e libertà fossero parte di uno stesso progetto, quello che trova nella Costituzione il cardine intorno a cui si è sviluppato il progresso italiano". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all'Istituto per la Storia della Resistenza e della Societa' Contemporanea in Provincia di Asti - Israt - in occasione del convegno per l'80esimo anniversario della Repubblica partigiana dell'Alto Monferrato.
Il ricordo
"L'armistizio dell'8 settembre 1943 segno' un confine netto nella storia del nostro Paese, ponendo fine all'alleanza con la Germania nazista. Inizio' una fase nuova del conflitto: gli ultimi 19 mesi di guerra, segnati da sanguinose stragi, da bombardamenti e rappresaglie, portarono alla liberazione dalla tirannia", scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Tra l'estate e l'autunno 1944 - sottolinea il capo dello Stato - si realizzarono in Italia esperienze precorritrici dei principi e valori della nostra Carta Costituzionale, sotto le specie di zone libere e Repubbliche autonome, promosse dal movimento resistenziale. Le valli dell'Alto Monferrato non aspettarono inermi la fine del conflitto ma osarono sfidare il nazifascismo, ponendo le basi per l'esercizio di forme di governo democratico del territorio, dando vita alla Repubblica Partigiana dell'Alto Monferrato. Un'esperienza che registro' l'immediata ostilità delle forze fasciste e naziste, con l'Operazione Koblenz-Sud. Fu il 'rastrellamento del 2 dicembre', andato avanti per molti giorni dopo, a determinare - ricorda Mattarella - rilevanti perdite tra i partigiani e i civili avviati ai campi di lavoro coatto in Germania, ponendo fine all'autogoverno dell'Alto Monferrato".
"Alla città di Nizza Monferrato, 'centro vitale della Zona dell'Alto Monferrato', la Repubblica ha attribuito, per le virtù patriottiche espresse da quelle popolazioni, la Medaglia d'Argento al Valor Militare, riconoscendo 'l'eroismo dei suoi partigiani e l'indomita fierezza delle sue genti' che - conclude - furono in grado di autogovernarsi e resistere ai reiterati attacchi delle forze nazifasciste, infliggendo loro gravi perdite".