AGI - Un appello - ma anche un avvertimento - alle altre forze di opposizione all'unità. La segretaria del Pd, nel lungo intervento all'Assemblea nazionale del partito, sprona i papabili futuri alleati a non sprecare tempo, "non possiamo passare quest'anno a farci ognuno gli affari propri e rinviare al prossimo anno quel lavoro di ascolto per costruire un'alternativa alle destre". E invita sia il suo stesso partito che le altre forze di opposizione a coltivare "terreni comuni" senza issare "recinti". Quindi insiste, rivolgendosi ai dem, "non perdiamo tempo nelle polemiche con gli altri anche quando ci chiamano in causa".
L'appello di Schlein, però, non ottiene il risultato sperato, almeno stando alle parole del leader del Movimento 5 stelle che, dal palco della festa di FdI Atreju, ribadisce l'ambizione del Movimento di essere "indipendente", scandendo che i pentastellati non saranno "mai il cespuglio e il junior partner di nessuna forza politica". Conte di fatto 'gela' i dem, tornando a delineare il suo progetto politico: "Anche prima della Costituente l'ho sempre detto, noi non siamo per un'alleanza strutturale e organica ad esempio con il Pd, perché questo snaturerebbe le nostre battaglie. Noi vogliamo fare il nostro percorso".
Prima di Conte, a sferzare il Pd ci aveva pensato la vicepresidente M5s, Chiara Appendino: "Oltre a invocare unità e a dirsi testardamente unitari, bisogna essere testardamente coerenti. Non bastano parole e appelli. Non scappiamo dai problemi, cara Elly, assumetevi le vostre responsabilità". Ma Schlein tira dritto, rivendicando il lavoro fatto, a partire dalla stessa comunità dem. "Sta a noi trasformare questo spirito unitario nella nostra bussola e non in una parola vuota". La leader Pd ricorda poi che "unità è il senso cui ho cercato di lavorare dal primo giorno da segretaria, unita' tra culture e storie che rappresentano la nostra ricchezza".
"Vogliamo un partito che spalanchi le porte, che diventi un vero laboratorio, che - rimarca la segretaria dem - non abbia timore di farsi scompigliare i capelli da un vento nuovo e non si rinchiuda in comode ridotte autoreferenziali per la manutenzione di assetti ed equilibri attuali". L'obiettivo è chiaro: "Siamo un grande partito popolare, mettiamoci al lavoro per costruire con la società l'alternativa a questo governo, ci siamo, ce la faremo. Torneremo alla guida del Paese", scandisce Schlein.
E di fronte alle tensioni che non abbandonano l'ormai ex campo largo, Schlein insiste nell'invocare unità: "Noi continueremo ad essere testardamente unitari sentendo la responsabilità di costruire un'alternativa a questo governo, senza nessuna presunzione di autosufficienza, ma lo faremo senza rinunciare all'iniziativa del Pd. Apriamo una fase nuova rispettandoci e componendo le differenze che ci sono ma senza usarle come clave di uno scontro asfittico da cui nessuno esce vincente". La segretaria mette quindi in chiaro: "Noi ci siamo con le nostre idee consapevoli che senza il Pd non ci può essere un'alternativa al governo di queste destre".
Ma, garantisce allo stesso tempo, il Pd lavorerà "senza vocazioni egemoniche". Insomma, "unità è la parola chiave del nostro lavoro di costruzione di un'alleanza progressista attorno a un progetto coerente". Ma Conte - che lavora alla futura squadra dopo la Costituente, di cui faranno parte ad esempio Fico e Taverna - ha un altro percorso in mente: il Movimento è "alternativo alla destra" ma "se essere di sinistra significa combattere il governo attuale solo nel nome dell'antifascismo non ci sto".
Piuttosto, l'ex premier preferisce la definizione di "progressisti indipendenti" ed esclude una "alleanza strutturale e organica" con il Pd. Poi, "a tempo debito vedremo se ci sono i presupposti per costruire un'alternativa di governo seria, credibile e solida". Infine, un'altra 'stoccata' ai dem: "Ruffini? La sensazione è che sia una di quelle operazioni nate a tavolino dal Pd, che pensa di avere tante forze intorno per poter costruire il senso di una coralità con tanti corollari intorno", taglia corto il leader M5s.