AGI - "Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera". Con questa battuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto a Nicola Porro alla domanda sulle tensioni nel governo nel corso dell'intervista a 'Quarta Repubblica', in onda questa sera su Rete 4. "No, non litighiamo, qualche inciampo c'è, è anche fisiologico, ma sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano", ha affermato la premier dopo il caso aperto dal no di Forza Italia al taglio del canone Rai, assicurando che il governo "non cadrà".
Un altro caso che agita le acque è legato all'offerta di acquisto di Unicredit per Bpm. "L'operazione è un'operazione di mercato, dopodiché il governo ha degli strumenti per intervenire, qualora dovesse rilevare che l'operazione non rientra nell'ambito dell'interesse nazionale", ha sottolineato Meloni, "ma questo è un file che sta seguendo il ministro Giorgetti, mi fido molto del suo giudizio sulla materia e quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali, ma nell'interesse nazionale italiano".
"Prossima sfida: meno tasse al ceto medio"
"Dobbiamo lavorare per priorità. In Italia c'è un problema sui salari più bassi che è oggettivo e noi abbiamo cercato di sistemarlo, poi c'era un problema di occupazione e di disoccupazione e siamo cercando di sistemarlo", ha proseguito Meloni, "chiaramente più l'economia cammina - e la nostra sta camminando in una situazione impossibile, questo ce lo dobbiamo sempre ricordare - più si riesce a dare delle risposte".
"Anche io penso che il ceto medio debba essere la prossima sfida di questo governo. Di sicuro se l'economia va bene. Io vorrei piano piano allargare", dice ancora il capo del governo, "certo noi abbiamo fatto una riforma fiscale il cui obiettivo è abbassare le tasse a tutti, ovviamente partendo da chi ha più bisogno e poi arrivando anche al ceto medio. Adesso gira questa bufala della tassazione al 56%. In Italia non si distingue l'aliquota Irpef dall'aliquota marginale? Non abbiamo aumentato le tasse. Ma vanno abbassate. È una priorità che tutta la maggioranza ha presente".
Scontro con il Pd sulla sanità
Quanto alle obiezioni della segretaria del Pd Elly Schlein sulla sanità "sono false, perché numeri alla mano, siccome Elly Schlein ha detto anche che noi abbiamo tagliato il Fondo Sanitario Nazionale, numeri alla mano, quando noi siamo arrivati al governo sul Fondo Sanitario c'erano 126 miliardi, nel 2025 ci saranno 136,5 miliardi. A casa mia sono, in due anni, 10,5 miliardi di euro in più. Quindi come si faccia a sostenere che noi abbiamo tagliato il Fondo Sanitario Nazionale per me è un mistero e quando io sento dirlo anche dalla segretaria del Partito Democratico, della quale ho rispetto, un po' mi vergogno per lei, come sempre mi vergogno quando i politici devono mentire per cercare di tirare acqua al loro mulino", dice Meloni.
"Questo tema della percentuale del Pil", ha proseguito la premier, "è una cosa abbastanza curiosa. In pratica, siccome quando c'era la sinistra al governo il Pil crollava, anche se loro ci mettevano meno soldi, quei meno soldi che loro ci mettevano in percentuale valevano in più perché il Pil stava sottoterra. Adesso che noi stiamo lavorando per far crescere il Pil, anche se ci mettiamo più soldi, chiaramente la percentuale in rapporto al Pil diminuisce, ma non è così che si calcola"