AGI - A distanza di 10 giorni dalle elezioni in Emilia-Romagna e Umbria che hanno visto la vittoria del centrosinistra e che hanno scalfito "l'aura di invincibilità" del centrodestra, si cominciano a vedere gli effetti anche sui sondaggi. In particolare, questa settimana il PD cresce di quasi mezzo punto nella nostra Supermedia (+0,4%), beneficiando di un piccolo effetto “bandwagon” che sembra non toccare – almeno per il momento – gli altri partiti dell’opposizione. Per contro, Fratelli d’Italia perde mezzo punto, pur restando nettamente il primo partito, anche qui senza che gli alleati (in questo caso di centrodestra) accusino particolari contraccolpi.
A proposito di Lega e Forza Italia: può essere utile far presente che i pochi decimali che dividono questi due partiti – ormai da mesi – nella nostra Supermedia, potrebbero contribuire a spiegare le tensioni ormai continue tra il partito di Salvini e quello di Tajani, dalla discussione estiva sullo ius scholae fino alle clamorose bocciature incrociate sugli emendamenti alla legge di bilancio di questi giorni. Chi sembra non risentire affatto della cronaca di questo periodo è il Movimento 5 Stelle, che anche oggi fa segnare un dato identico a quello delle scorse settimane (siamo giunti ormai alla quarta consecutiva) e cioè l'11,4%.
Vedremo tra poco in che modo gli sviluppi della recente convention “rifondativa” del M5S (“Nova”) potrebbero impattare sul consenso al Movimento fondato da Beppe Grillo e oggi presieduto da Giuseppe Conte. Prima però vediamo cosa pensano gli italiani dell’imminente sciopero generale indetto da CGIL, CISL e UIL. Secondo un sondaggio SWG, solo un terzo degli italiani considera giusta questa scelta, mentre un 35% è più scettico considerando la legge di bilancio “criticabile” e solo un 13% ritiene lo sciopero sbagliato poiché la legge di bilancio sarebbe efficace (curiosamente, quasi metà degli elettori dei partiti di maggioranza è sulla posizione scettica, mentre meno di un terzo difende l’efficacia della legge di bilancio).
#Sindacati - 1 su 3 d’accordo con lo sciopero generale. Nel cdx non si condivide lo sciopero ma la maggioranza trova la legge di bilancio criticabile pic.twitter.com/YFrmUd5Q9K
— SWG (@swg_research) November 19, 2024
Può darsi che la riuscita (o, al contrario, il fallimento) di questa nuova mobilitazione sindacale influisca anche sul modo in cui gli italiani vedono queste organizzazioni: sempre secondo SWG, soltanto il 24% dei cittadini (meno di uno su quattro) esprime fiducia verso i sindacati. Vediamo invece come è stata letta dagli italiani la manifestazione del M5S che si è svolta lo scorso fine settimana, e che si è conclusa con l’annullamento da parte di Beppe Grillo delle votazioni che avevano sostanzialmente plebiscitato le proposte rifondative dello statuto promosse da Giuseppe Conte. Le votazioni dovranno quindi essere ripetute: ma nel frattempo l’istituto Euromedia ha già scattato un’istantanea delle reazioni suscitate da questa manifestazione. Secondo questa indagine, oltre il 62% degli italiani pensa che ora il M5S diventerà un partito tradizionale, un’opinione prevalente anche tra gli stessi elettori del Movimento; inoltre, il 51% intervistati prevede che il “nuovo” M5S di Conte sarà alleato in modo organico del PD, e solo il 22% crede alle dichiarazioni di “autonomia” rivendicate dall’ex premier. In ogni caso, ormai la maggioranza assoluta degli italiani – siano essi elettori del M5S oppure no – ritiene il M5S una forza di sinistra o di centrosinistra, e solo una minoranza (meno del 18%, e il 29% di chi vota M5S) pensa che si possa ancora classificare come un movimento non schierato.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 14 al 27 novembre ottobre, è stata effettuata il giorno 28 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti EMG (data di pubblicazione: 22 novembre), Euromedia (26 novembre), Ixè (20 novembre), Quorum (18 novembre), SWG (18 e 26 novembre), e Tecnè (16 e 23 novembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it