AGI - La legge sull'Autonomia differenziata non è affatto stata affossata, al contrario "regge e reggerà". Del resto, "sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate sette. Quindi su un terreno sconosciuto abbiamo trovato la strada per una perfetta coincidenza con la Costituzione". A rivendicarlo è Roberto Calderoli che, assieme al governatore della Lombardia Attilio Fontana, difende l'impianto della riforma e, anzi, sostiene che, dopo il pronunciamento della Consulta, i referendum abrogativi non dovrebbero tenersi.
Ma il ministro leghista si spinge oltre e assicura che farà "tesoro degli indirizzi della sentenza" della Corte Costituzionale e, a quel punto, "le opposizioni taceranno e mi auguro taceranno per sempre". Parole che scatenano la dura reazione delle forze di minoranza, "le opposizioni vengono zittite nelle dittature", insorgono Pd, M5s e Avs. Netta la segretaria dem: "Le affermazioni di Calderoli sono estremamente gravi e dimostrano scarso rispetto della democrazia. Invece di assumersi la responsabilità per aver presentato alle Camere un provvedimento incostituzionale, continua a insistere con arroganza e oggi auspica che le opposizioni tacciano per sempre".
Quindi, Elly Schlein mette in chiaro "a questo governo e a tutti i suoi ministri, una volta ancora: non è la maggioranza a decidere cosa può o deve dire l'opposizione. Noi continueremo sempre con più forza a farci sentire, questo è il ruolo che spetta all'opposizione in una democrazia". Per la leader dem "questo clima di repressione costante del dissenso deve finire, non è accettabile in una democrazia costituzionale".
Ricorre invece all'ironia il presidente del Pd Stefano Bonaccini che, sui social, commenta: "Devo dire che Calderoli sta reagendo con serenità ai rilievi della Corte". Anziché "tacere, riflettere, valutare fanno a gara a chi la spara più grossa", osserva la capogruppo di Avs Luana Zanella. "Incredibile quanto non finisca mai di stupire Calderoli. "Augurarsi che le opposizioni possano tacere per sempre è quanto di più antidemocratico possa uscire dalla bocca di un ministro della Repubblica", incalza la vicepresidente dei senatori M5s Alessandra Maiorino.
"Il nervosismo dilaga nella Lega", afferma il responsabile Coesione territoriale del Pd Marco Sarracino, che - facendo il verso al ministro - chiosa: "Per ora l'unica a tacere è la presidente Meloni". Ma la polemica su Calderoli non è l'unica a coinvolgere esponenti del governo. Per il Guardasigilli Carlo Nordio, poiché la Corte "è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum", questo "dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum".
Ma "con quale potere il ministro dà ordini ai giudici?", incalza il verde Angelo Bonelli. "Nordio rispetti l'indipendenza dei magistrati", afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi. E Schlein garantisce: "Noi sicuramente andremo avanti", mentre è il governo che "deve fermarsi". Intanto Forza Italia, che dall'inizio chiede più tempo e cautela sull'applicazione della riforma, ha convocato per venerdì prossimo l'osservatorio del partito. Si valuteranno le iniziative parlamentari da intraprendere a seguito della sentenza della Consulta. L'obiettivo, rimarcano fonti parlamentari di FI, resta quello di vigilare sul percorso con responsabilità.