AGI - È importante "abbattere le barriere" e avere un mercato più libero, perché "mercati aperti e collaborazione commerciale significano interessi comuni che vengono coltivati. E questo è l'antidoto alle contrapposizioni e alla guerra". È fondamentale che la Cina faccia sentire la sua voce in Medio Oriente e si adoperi per mettere fine all'aggressione russa e che nel mondo si recuperi uno spirito di "concordia globale" per affrontare le sfide che l'umanità ha di fronte.
Ma occorre sempre considerare che c’è un veicolo essenziale per diffondere pace e stabilità: è quello della cultura, ricorda Sergio Mattarella. "Può dare visione, dà visione, ed è il veicolo per la pace più forte, perché cerca di far comprendere quali sono le responsabilità, le esigenze", dice il Capo dello Stato, "è importante quello che può fare la cultura".
Per questo motivo nel suo viaggio in Cina (tre giorni a Pechino, oggi a Hangzhou e domani a Canton) il presidente della Repubblica ha ricordato in ogni sua tappa la figura di Marco Polo. È una figura simbolo - il ragionamento del Capo dello Stato - di "quello che dovrebbe essere il rapporto tra civiltà orientale e occidentale", ovvero "il rispetto reciproco, la volontà di apprendere gli uni dagli altri, di mettere insieme conoscenze per una crescita in comune".
Il futuro - argomenta il presidente della Repubblica - "richiede tanti Marco Polo, in alternativa a chi invece predica contrapposizione e pratica guerra". Il presidente della Repubblica esalta lo stile del viaggiatore italiano, "quello della curiosità per mondi che non si conoscono", il significato - insiste - "è il rispetto reciproco per un comune arricchimento culturale. Questo è ciò che ha fatto crescere il mondo nel corso dei millenni e dei secoli".
"Ed è ciò che invece - fa notare ancora il Capo dello Stato - viene contrastato da chi alimenta contrapposizioni e coltiva incompatibilità". "Vi è un'esigenza crescente al mondo - e lo vediamo in questa stagione politica internazionale - di recuperare quello spirito in cui incontrarsi, dialogare, apprendere vicendevolmente, che è il modo per crescere tutti insieme", ha affermato il presidente della Repubblica in una intervista concessa alla tv cinese Cgtn nel programma 'Leaders talk'.
Questa mattina Mattarella si è spostato da Pechino ad Hangzhou dove ha incontrato una rappresentanza della collettività italiana della circoscrizione consolare di Shanghai e visitato la mostra della Biennale di Venezia dal titolo "The Perfect Path - Marco Polo's heaven city", all'Accademia Cinese di Belle Arti.
Successivamente il presidente della Repubblica si è recato al conservatorio della provincia di Zhejiang per assistere alla rappresentazione dell'opera lirica "Marco Polo", eseguita dal Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Domani si sposterà a Canton dove è in programma, tra l'altro, l'omaggio alla tomba del gesuita Prospero Intorcetta e la partecipazione alla rappresentazione dell'atto II dell'opera lirica 'Marco Polo'. Il Capo dello Stato ha avuto parole di elogio per la mostra sul viaggiatore italiano organizzata a Pechino in occasione del 700 anniversario della sua scomparsa. E per il museo dove c’è un grande bassorilievo che raffigura la storia millenaria della Cina e dove spiccano le immagini di due italiani, Marco Polo e Matteo Ricci ("è un elemento che sottolinea l'amicizia tra Cina e Italia, è per me è stato motivo di orgoglio vederlo"). Italia e Cina hanno - è tornato a sottolineare Mattarella - un rapporto straordinario, di profonda amicizia, "hanno fatto, in questi 70-75 anni, progressi straordinari di benessere e di avanzamento scientifico, tecnologico, sociale, perché hanno operato contando sull'apertura dei mercati, sull'apertura dei rapporti internazionali, non sul protezionismo, sulla chiusura, sulla contrapposizione". Ogni messaggio "che induce alla collaborazione politica - rimarca il Capo dello Stato - in questa prospettiva, economica e commerciale, è un modo per rafforzare la pace". La pace - sottolinea ancora Mattarella - è la condizione necessaria perché il mondo sta affrontando sfide difficili. Che riguardano "il clima che sta cambiando", la salute globale nel mondo, l'economia "in cui sovente grandi soggetti economici, che agiscono sul piano globale, sono svincolati dalla regola di qualunque Stato e non hanno regole". Da qui l'importanza che si trovi sempre una convergenza. E si recuperi il dialogo.