AGI - È durato un solo giorno il murale che raffigura la pallavolista italiana Paola Egonu. Comparsa lunedì davanti alla sede del Coni a Roma l'opera, realizzata da Laika e intitolata 'Italianità', è stata deturpata con il colore rosa, con cui è stato ricoperto il corpo della campionessa medaglia d'oro, cancellando anche i tratti del volto della pallavolista, mentre una mano di bianco fa sparire il pallone che Egonu sta 'schiacciando'. Ma se è unanime la condanna del mondo politico contro l'atto vandalico, gli schieramenti tornano poi a dividersi sulla necessità di intervenire sull'attuale legge che disciplina l'acquisizione della cittadinanza italiana. L'episodio, infatti, riaccende i riflettori sul tema e le opposizioni tornano in pressing affinché si modifichi la legge del '92.
Sulle soluzioni da adottare, tuttavia, manca al momento una strategia comune: in Parlamento, da inizio legislatura, sono state presentate una ventina di proposte di legge che affrontano il tema della cittadinanza ad ampio spettro, compresa una 'stretta' - a firma FdI - sui cosiddetti "matrimoni fraudolenti" celebrati al solo scopo di diventare cittadini italiani. Tra le opzioni in campo si spazia dallo ius soli allo ius scholae, fino allo ius culturae e lo ius soli 'temperato'. Ma c'è già il niet della Lega a qualsiasi modifica: "È l'integrazione che deve portare la cittadinanza, non il contrario. Queste Olimpiadi hanno dimostrato che lo ius soli non serve. Paola Egonu e Myriam Sylla hanno ottenuto la cittadinanza rispettivamente a 15 e 16 anni. Oggi la legge prevede questo e in Europa non c'è un paese che applichi lo ius soli come lo intende la sinistra", taglia corto Luca Toccalini, segretario del movimento giovanile.
Lunedì il sottosegretario all'Interno, il leghista Nicola Molteni, aveva già messo in chiaro: "Con la Lega al governo non ci sarà mai lo ius soli, una bandierina ideologica e di propaganda della sinistra. La legge sulla cittadinanza c'è, funziona, non va cambiata". La pensano esattamente all'opposto la leader del Pd Elly Schlein e il segretario di Più Europa Riccardo Magi, entrambi convinti che sia ormai maturo il tempo per lo ius soli. Non è da meno il capogruppo di Azione Matteo Richetti, secondo il quale "oltre a condannare l'ennesimo atto di vandalismo, razzismo e discriminazione inaccettabile, dovremmo iniziare a condividere il fatto che se non affermiamo con forza il principio, anche con una legge, che chi è nato in Italia è italiano, questo Paese non vedrà mai un processo di integrazione e rispetto veri".
Netta la segretaria dem Schlein: "Il razzismo fa schifo e va contrastato. Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza". Il Pd ha già presentato diverse proposte di legge, tra cui una sulla cittadinanza agli atleti, e sul tema sarà discussa a settembre alla Camera una mozione ad hoc. Per Magi quelle attuali "sono norme vecchie e superate: in molti casi i bambini nati in Italia da genitori stranieri devono aspettare il diciottesimo anno di età per ottenere la cittadinanza e ciò significa attraversare gli anni della formazione scolastica e personale in una condizione di discriminazione e di incertezza".
Favorevoli ad affrontare la questione anche Avs, Italia viva e Movimento 5 stelle. I pentastellati si sono da sempre schierati per lo ius scholae, presentando anche delle proposte di legge specifiche. Giorni fa il capogruppo pentastellato al Senato, Stefano Patuanelli, si è detto favorevole allo ius soli. "Non sono contraria allo ius soli ma fotografando le posizioni politiche attuali è molto complicato arrivare a stravolgere la disciplina della cittadinanza, invece con lo ius scholae si può arrivare a una convergenza", ha detto la vicecapogruppo alla Camera Vittoria Baldino. Contrari a rivedere la normativa sulla cittadinanza, oltre alla Lega, anche Fratelli d'Italia. Meno tranchant invece la posizione di Forza Italia, al cui interno coesistono diverse sensibilità, ma è molto difficile che gli azzurri possano appoggiare una proposta sullo ius soli.