AGI - La Camera si appresta a votare la conversione del decreto-legge 89/2024 che prevede l'approvazione e la possibilità di cantierizzazione per fasi costruttive separate del ponte sullo Stretto di Messina, e il Wwf ha inviato oggi una nuova nota a tutti i deputati segnalando come la Commissione nazionale sulla Valutazione di impatto ambientale abbia sottolineato la mancanza di approfondimenti essenziali relativamente al rischio sismico e a quello idrogeologico.
La Commissione ad aprile ha chiesto una serie di integrazioni al progetto presentato che peraltro coincidono esattamente con le richieste già formulate nel 2013 dall'allora Commissione Via: "Come può il Parlamento - dice il Wwf - non tenere conto che dopo ben nove anni non sono state ancora risolte le carenze progettuali formalmente segnalate da una Commissione nazionale, istituzionalmente preposta a una preventiva e obbligatoria valutazione dell'opera? Come può dare per scontato che le integrazioni che verranno depositate saranno esaustive per una valutazione positiva del progetto? Nella nota si evidenzia la questione sismica dimostrando come sia proprio la Commissione Via ad affermare che a oggi non sono stati presentati sufficienti documenti per poterla correttamente valutare.
Con la richiesta di integrazioni del 15 maggio 2024 la Commissione chiede un aggiornamento della "documentazione con un congruente studio geologico strutturale, studi di microzonazione sismica per analisi delle amplificazioni locali e definizione delle aree suscettibili alla liquefazione. Con riferimento alla caratterizzazione delle faglie si richiede restituzione cartografica a scala 1:5000 di tutti i sistemi di faglia attivi, con distinzione delle faglie capaci. Si richiede la sistematizzazione delle di carte geologiche e geomorfologiche coerenti rispetto alla mappatura delle faglie".
E "non è stata determinata l'analisi di stabilità opera terreno concernente il rischio legato alle azioni sismiche e agli effetti tra cui i possibili effetti di liquefazione". Nello stesso parere, poi, la Commissione Via sottolineava che lo stesso elaborato progettuale "evidenzia che tutti i sistemi di faglia ivi descritti sono da considerarsi attivi. Al riguardo non è stato effettuato uno studio strutturale dedicato alla caratterizzazione delle faglie presenti".
Le carenze progettuali irrisolte dal 2013 riguardano molti altri temi (ad esempio l'assetto idrogeologico) "ed a questi se ne sono aggiunti altri come il netto contrasto con i piani di gestione di Rete Natura 2000 recentemente approvati". Da qui la richiesta del Wwf Italia di "non assecondare la richiesta del governo sulla cantierizzazione del ponte sullo Stretto in assenza di un progetto esecutivo certo in ogni suo aspetto, costi e tempi compresi".