AGI - Sei giorni di sospensione per Serena Bortone. Secondo quanto apprende l'AGI, è questa la sanzione disciplinare decisa per la giornalista Rai, conduttrice del programma "Che Sarà..." dopo il procedimento disciplinare aperto dall'azienda per il caso di Antonio Scurati, lo scrittore il cui monologo sul 25 aprile era stato annullato. Bortone aveva denunciato sui profili social lo stop alla messa in onda.
"Una brutta pagina per la Rai, una brutta pagina per il servizio pubblico che sanziona una sua professionista per aver contestato un'ingiusta imposizione". Così in una nota i parlamentari democratici della commissione bicamerale di vigilanza Rai hanno commentato le sanzioni a Bortone. "Chi dovrebbe essere sanzionato per aver messo il bavaglio a una voce libera agisce ancora liberamente e indisturbato nella definizione delle scalette dei programmi e lo fa con una visione di parte per allisciare il pelo a governo e maggioranza. Questa è TeleMeloni, questa è la televisione di regime che non ha più niente a che fare con il servizio pubblico: sanzionano voci libere, premiano gli amichetti. Porteremo nuovamente il caso in vigilanza", hanno aggiunto.
"Nel mondo di TeleMeloni - ha scritto su X Simona Malpezzi, senatrice del Pd - Serena Bortone viene sospesa per aver scritto sui social che non sarebbe andato in onda nel corso del suo programma un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati. Una vergogna senza precedenti. La scelta di chi si sente padrone delle istituzioni pubbliche".
"TeleMeloni colpisce ancora e non fa prigionieri. La gravissima sospensione per Serena Bortone per la vicenda Scurati lo dimostra - ha detto il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto, componente della commissione di Vigilanza Rai -. Hanno furbescamente fatto passare del tempo prima di sospendere una professionista come Bortone, cui va tutta la nostra solidarietà. Il modus operandi dei vertici meloniani della Rai è colpire le giornaliste e i giornalisti che non accettano le imposizioni, che rimangono con la schiena dritta. TeleMeloni non ammette il dissenso. La Rai è Servizio Pubblico, non l'ufficio stampa di palazzo Chigi".