AGI - Una trentina di giorni, precisamente 33, ma considerando anche i venerdì. È il numero delle sedute 'utili' dell'Aula di Camera e Senato per licenziare tutti i provvedimenti in coda prima di chiudere i battenti per la pausa estiva: l'ipotesi è che i lavori parlamentari terminino tra l'8 e il 9 agosto.
In calendario diversi decreti (dieci in tutto) da convertire in legge entro i primi giorni di agosto, pena la decadenza, ma anche alcuni provvedimenti che maggioranza e governo vogliono licenziare entro l'estate, come ad esempio il ddl Nordio sull'abuso d'ufficio, la cui discussione generale si è svolta ieri alla Camera e che dovrebbe tornare in Aula a luglio con i tempi contingentati per il via libera definitivo.
Le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato si sono riunite oggi per stilare l'agenda dei lavori del mese di luglio e già a un primo colpo d'occhio appare chiaro il tour de force, divenuto ormai tradizione prima delle ferie, a cui i due rami del Parlamento saranno sottoposti per licenziare tutti i provvedimenti, con la priorità per i decreti in scadenza. Tanto che, nella stessa maggioranza, non si esclude il ricorso a diversi voti di fiducia per blindare i provvedimenti ed evitare un allungamento dei tempi che potrebbero metterne a rischio la conversione in legge.
Si inizia già domani, con la fiducia al Senato sul decreto Coesione, che poi passerà alla Camera per l'ok finale, sempre con voto di fiducia (il governo, come preannunciato in capigruppo, la metterà lunedi') vista la tempistica ristretta: va convertito in legge entro il 6 luglio. Altra scadenza ravvicinata per il decreto Agricoltura, all'esame del Senato in prima lettura: dovrebbe approdare in Aula la prossima settimana per passare poi a Montecitorio ed essere convertito entro il 14 luglio. A giorni palazzo Madama dovrebbe licenziare anche il decreto sull'attività sindacale nelle Forze armate, approvato oggi dalla Camera e in scadenza il 9 luglio. Sempre il Senato dovrà licenziare il decreto Protezione civile e G7 (e anche in questo caso il provvedimento dovrà poi passare all'esame della Camera per essere convertito in legge entro inizio agosto). Palazzo Madama dovrà approvare in prima lettura anche il decreto liste d'attesa (in prima lettura, quindi sarà necessario anche il passaggio alla Camera per l'ok finale entro i primi di agosto).
Ritmi serrati anche a Montecitorio: dopo il decreto Coesione l'Aula della Camera dovrà esaminare il decreto Sport (in cui è confluito anche il decreto Scuola): discussione generale fissata per il 18 luglio. Una volta approvato dovrà passare al Senato. Da approvare prima della pausa estiva anche il decreto Piano casa, sempre all'esame della Camera in prima lettura (da trasmettere poi al Senato). In calendario altri tre decreti: Infrastrutture (misure su concessioni autostradali, commissari straordinari e alcune norme sulla società per lo stretto di Messina) e Campi flegrei, licenziati dall'ultimo Cdm (il primo dovrebbe essere assegnato alla Camera in prima lettura), cosi' come il decreto sulle misure urgenti per garantire l'approvvigionamento in Italia delle materie prime critiche per le transizioni verde e digitale (anche l'iter di questo provvedimento dovrebbe partire dalla Camera).
Sarà poi convocata una nuova conferenza dei capigruppo per il calendario dei primi giorni di agosto: poco meno di una decina di giorni in cui l'Aula di Montecitorio dovrebbe essere impegnata solo con l'esame dei decreti, viene spiegato. Accanto ai provvedimenti d'urgenza, ci sono alcuni ddl del governo che esecutivo e maggioranza puntano a licenziare in via definitiva prima dell'estate. Si tratta del ddl Valditara sull'avvio del nuovo anno scolastico (già approvato dal Senato e ora all'esame della Camera in seconda lettura); del ddl Nordio sull'abuso d'ufficio (in seconda lettura a Montecitorio) che sarà all'esame dell'Aula a luglio con tempi contingentati, essendosi già svolta a giugno la discussione generale. Infine, il ddl sul riordino del sistema tributario: domani pomeriggio l'Aula della Camera voterà la richiesta di deliberazione d'urgenza. Se sarà accolta il provvedimento sarà iscritto nel calendario di luglio. I tempi stretti sono dovuti alla necessità di prorogare una scadenza (31 agosto) contenuta nella delega fiscale. Non dovrebbe invece incassare il primo via libera entro l'estate il ddl sicurezza, il cui approdo in Aula della Camera è slittato di un mese, dal 27 giugno al 25 luglio.
Della riforma sul premierato, invece, non se ne riparlerà prima della ripresa dei lavori in autunno: il ddl costituzionale è stato licenziato in prima lettura da palazzo Madama e a settembre dovrebbe partire l'iter in commissione a Montecitorio.