AGI - Non cedere un millimetro alla destra, italiana ed europea, ma continuare a incalzare Giorgia Meloni e i suoi alleati sui temi 'cardine' dell'azione del Partito Democratico. La segretaria Elly Schlein accoglie i neoeletti parlamentari europei nella sede nazionale di largo del Nazareno e con loro indica la linea che intende seguire in Italia come in Europa. Una riunione che restituisce alla segretaria un clima "positivo e di entusiasmo", come tengono a sottolineare molti degli intervenuti, da Dario Nardella a Matteo Ricci, passando per Antonio Decaro.
Sono proprio gli amministratori a riconoscere che a permettere al Pd di crescere di cinque punti rispetto alle politiche del 2022 è stato il binomio fra "attivismo della segretaria e presenza degli amministratori sui territori", come sottolineato da Decaro e da Giorgio Gori. La segretaria, ha spiegato l'ex sindaco di Bergamo, "ha fatto un ottimo lavoro nel collocare il partito su alcuni temi sociali. Noi, come amministratori, abbiamo fatto bene sul territorio".
La delegazione Pd, "sarà la più numerosa o comunque pari a quella spagnola", ha spiegato la segretaria nel corso del suo intervento, "i temi posti in campagna elettorale continueranno a essere le battaglie del Pd dentro e fuori Parlamento". Dentro, con la proposta di legge sulla sanità che porta la firma della segretaria (crescita degli investimenti nel servizio sanitario nazionale fino al 7,4 per cento del Pil, sblocco delle assunzioni e abbattimento delle liste d'attesa); fuori, con la battaglia sul salario minimo e la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare.
"Abbiamo molto ridotto le distanze da Fratelli d'Italia. Questo è il momento di incalzare il governo sulla questione sociale, con la proposta di legge Schlein in Parlamento e con la raccolta firme sul salario minimo, nel Paese", osserva la segretaria che, poi, riserva una parentesi del confronto al tema dei diritti e, in particolare, a quello dell'aborto, escluso dalla bozza del documento finale del G7. "Un tema importante per i progressisti e per noi in modo particolare, come quello più generale dei diritti", sottolinea Schlein.
"Ogni volta che non mettiamo per iscritto un diritto lo stiamo togliendo a qualcuno", spiega Cecilia Strada, primatista di consensi nel Nord Ovest: "I diritti si conquistano e si perdono insieme. Mi auguro che queste parole", aborto e diritti Lgbtq "ricompaiano nel testo finale" del G7, "se non ci saranno saremo arrabbiati, ma non sorpresi perché questo governo i diritti li toglie", conclude Strada. Alla difesa dei diritti si aggiunge il tema della difesa della Costituzione che si è conquistato la testa dell'agenda dem dopo i fatti della Camera di ieri e di mercoledì, considerati dai dem delle vere e proprie aggressioni di stampo squadrista.
"Vergognoso più che preoccupante quello che abbiamo visto in Parlamento", è l'analisi di Nardella: "Ridurre il Parlamento a questo è uno schifo. E non una parola da Giorgia Meloni. Crippa? Peggio lui della Decima Mas".
Assieme a M5s, Avs e +Europa i dem hanno promosso la manifestazione che si terrà a Roma martedì 18 giugno, proprio nel giorno in cui il senato è chiamato a votare la riforma del premierato. L'invito dei dem, come viene sottolineato al Nazareno, rimane aperto anche alle forze centriste (Azione e Italia Viva") oltre che a tutte le forze sociali e civiche. Una compattezza inedita per le opposizioni che lascia sperare i dem sulla possibilità di arrivare alla costruzione di una coalizione che rappresenti una alternativa solida al governo di centrodestra.
Chi guarda da vicino a questa possibilità è Antonio Decaro che, da sindaco uscente di Bari, osserva come i candidati di Pd, Vito Leccese, e del M5s, Nicola Laforgia, hanno corso l'uno contro l'altro ma, a pochi giorni dai ballottaggi, "stanno facendo una campagna elettorale insieme. L'impegno dei due candidati" a Bari "è andare uniti al ballottaggio. Le europee tendono a esasperare le differenze fra i diversi partiti. Spero che ora si possano valorizzare le cose che ci uniscono. Spero che la coalizione dei progressisti possa diventare realtà".
La segretaria ripete che il Pd rappresenta "il perno della costruzione dell'alternativa alle destre in Italia, non abbiamo mai messo veti su nessuno e non ne accettiamo da nessuno", dice la leader dem in un passaggio del suo discorso davanti agli europarlamentari. Intanto, forte anche dei cinque anni passati a Bruxelles e della sua esperienza come relatrice della riforma dei trattati di Dublino, Schlein assume su di sé la responsabilità di portare avanti i negoziati europei sulla scelta delle alte cariche e dei capigruppo. "Io gestirò in prima persona le fasi dei negoziati", fa sapere ai neoeletti.
"Una scelta giusta, visto che non ci sono ancora capigruppo e capidelegazione tocca ai leader delle forze politiche portare avanti le trattative", osserva Ricci. "Giusto cosi'", sottoscrive Nardella: "Chi meglio di lei conosce l'architettura delle istituzioni comunitarie?".