AGI - La prima manifestazione unitaria delle opposizioni nasce "in difesa della Costituzione e dell'unità nazionale". I disordini di mercoledì alla Camera hanno avuto un effetto coagulante fra i gruppi parlamentari di minoranza che annunciano la mobilitazione comune per martedì a Roma, in Piazza santi Apostoli. Ci aveva provato in autunno Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, a chiamare i colleghi di Pd e M5s a una "mobilitazione comune su temi condivisi". C'era stato l'invito all'iniziativa Pd, raccolto da Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni, in Piazza Santi Apostoli a Roma, nel mese di novembre. Prima ancora Elly Schlein era stata al corteo per il lavoro del M5s. Ma mai si era arrivati a convocare la piazza in maniera tanto unitaria. Un risultato nato sull'onda dell'indignazione per quanto visto alla Camera, con quella che Pd, M5s, Avs e +Europa considerano una "aggressione" in stile "squadrista" contro il deputato M5s Leonardo Donno.
L'appuntamento è per martedì alle 17,30 a piazza Santi Apostoli, proprio nelle ore in cui al Senato si voterà la riforma Costituzionale e alla Camera riprenderanno i lavori sull'Autonomia, dopo lo 'stop' conseguente alla procedura avviata dall'ufficio di presidenza della Camera per accertare le responsabilità delle tensioni di ieri e comminare le dovute sanzioni. Tensioni che hanno avuto una appendice anche oggi, con i deputati di minoranza a intonare il coro "fuori i fascisti dal Parlamento" e Bella Ciao. Che la giornata fosse segnata dai toni accesi è apparso subito chiaro nel corso dell'assemblea dei parlamentari del Partito Democratico. Durante la riunione, il deputato Roberto Speranza ha sottolineato che "siamo di fronte a un passaggio decisivo, non per la legislatura, ma per la vita del Paese. Chi è fuori deve vedere che noi stiamo facendo la più grande battaglia possibile. Dobbiamo fare battaglia senza esitazione. Dobbiamo bloccare tutto, dal processo verbale, dobbiamo fare opposizione e ostruzionismo totale su tutto perché fuori si capisca che non stiamo mollando un millimetro".
Anche Laura Boldrini parla di "una linea rossa che è ormai stata oltrepassata".
La segretaria Elly Schlein annuncia "una opposizione durissima" perché "quello che è successo non può passare sotto silenzio. Si tratta di una riforma che scardina il Paese. Non è stata una rissa, ma un'aggressione", sottolinea aggiungendo di volere sentire gli altri leader della maggioranza. In Transatlantico si sofferma con Nicola Fratoianni, poi con Riccardo Magi. Si muovono anche i pontieri dei quattro partiti e i rispettivi staff di comunicazione, riuniti per condividere la nota sulla mobilitazione. Il presidente M5s non è nel salone della Camera, ma quella di continuare sulla linea del dialogo è la volontà manifestata durante la telefonata fra il leader M5s e la segretaria Pd durante la telefonata di due giorni fa. Il presidente M5s chiama alla mobilitazione attraverso un video postato sui social: "Venite in tanti in piazza, facciamoci vedere, sventoliamo il nostro Tricolore. Diciamo no a questo clima, diciamo no a questi tentativi di vile aggressione".
Il lavoro delle diplomazie dei partiti produce, infine, la nota: "Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue. Il Governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l'approvazione dello Spacca-Italia e del premierato. Non permetteremo che vengano compromesse l'unità e la coesione nazionale". Per questo invitiamo "la cittadinanza, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese a unirsi alla nostra mobilitazione".
L'appuntamento è a Roma, in Piazza Santi Apostoli, martedì alle 17,30. Nelle stesse ore, al Senato, si voterà il premierato, uno dei due binari delle riforme, su cui punta molto il partito di Giorgia Meloni. Della necessità di "infilarsi nelle divisioni della maggioranza" aveva parlato la segretaria Schlein in occasione della assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato di due giorni fa denunciando lo scambio in corso fra FdI e Lega, con la prima che preme l'acceleratore sul premierato e la seconda che vuol portare avanti la 'bandiera' dell'autonomia differenziata.