AGI - Maggioranza e governo rafforzati dal voto e un nuovo corso della politica in Europa. Sono questi i messaggi che la premier Giorgia Meloni coglie dal voto europeo. Parlando al Tg1 e a Rtl, la leader di Fratelli d'Italia commenta il "risultato clamoroso" e non "scontato" del suo partito. "Mi pare che da quello che si vede dai risultati i partiti di governo in una congiuntura così complessa sul piano internazionale soffrono - aggiunge - l'Italia va in controtendenza. FdI cresce, tutti i partiti di maggioranza sono cresciuti, ed è chiaramente un risultato che dà anche grande centralità alla nostra nazione, perché tra i grandi Paesi europei, l'Italia ha il governo che esce più rafforzato".
I dati premiano anche Forza Italia e Lega, e Meloni non manca di citarli e complimentarsi. Il "governo rafforzato" che vede la premier è "fra le grandi nazioni europee sicuramente è il governo più forte".
"È una forza che dovremmo essere bravi a usare per portare risultati a casa" sottolinea. Questi risultato, rileva Meloni "lo considero politicamente la risposta che aspettavo e che sono contenta di aver avuto. Gli italiani ci chiedono di andare avanti, di fare il nostro lavoro, capiscono i colpi bassi. Sono ancora più determinata oggi a fare quello che va fatto per migliorare le loro condizioni".
A metà mattinata il conteggio delle preferenze per Giorgia Meloni si attesta intorno ai 2,5 milioni. "Un dato straordinario" lo definisce, ribadendo che in questi casi i sentimenti che si provano sono "orgoglio" ma anche "responsabilità". "I festeggiamenti, per quanto mi riguarda, quando le elezioni vanno bene durano 5 minuti - aggiunge - dopo di che viene tutto trasformato in responsabilità".
La vittoria di circa due anni fa alle politiche "era una scommessa per gli italiani che speravano che potessimo rappresentare un cambiamento. Dopo quasi due anni di governo, ora è la conferma di quella speranza. È un dato ancora più prezioso e importante, davvero voglio ringraziare per il messaggio che gli italiani mi mandano personalmente con le preferenze", conclude Meloni.
L'analisi si sposta poi sul piano generale e internazionale. "In Europa tutti i partiti di governo hanno sofferto e l'Italia va totalmente in controtendenza con il risultato di FdI, che dopo due anni di governo e scelte anche difficili, cresce in modo significativo, ma anche per quello che riguarda la maggioranza, perché tutti i partiti della maggioranza crescono".
C'è però il dato dell'affluenza che vede i voti disponibili più che dimezzati in tutta Europa, con l'astensione che supera il 50% e che per Meloni "apre una riflessione sul ruolo dell'Europa. Il tema di un'affluenza bassa non lo vediamo solo in Italia, ma in tutto il continente e questo anche è un dato che deve far riflettere, perché l'Ue viene percepita come distante". Da qui alla conclusione che "serve una Ue più capace di ascoltare i cittadini, di dare risposte meno invadenti nella vita delle persone, che si occupi delle grandi materie che le competono", il passo è breve.
"Noi abbiano avuto in questi anni un Europa che pretendeva di occuparsi di cose che non le competevano e che competevano agli Stati nazionali", ribadisce la premier Giorgia Meloni. "La transizione verde è stata sviluppata come un attacco alle persone - spiega - tutto questo deve essere superato. L'Europa deve occuparsi delle grandi questioni che le competono, di quello di cui gli Stati nazionali non sono in grado di occuparsi da soli. Deve avere una strategia. Credo che questo sia il cambiamento che va impresso". Quanto alle alleanze per determinare il vertice Ue, "vedremo poi con i numeri", aggiunge Meloni, ma "un asse che si sposta verso le forze alternative alla sinistra è una buona notizia". Il nuovo corso dell'Ue "andrà realizzato con politiche pragmatiche e non ideologiche", sottolinea Meloni.
Terremoto in Francia, la destra doppia Macron. Ma in Europa regge la "maggioranza Ursula"