AGI - "Il voto per la Lega è un voto per la pace in Europa". Matteo Salvini chiude la campagna elettorale del partito a Roma con Roberto Vannacci, ribadendo l'impegno-refrain della corsa leghista verso le Europee. Il capo della Lega parla dopo il generale, candidato, dice, "per difendere i confini e portare sicurezza in Europa".
Il palco è sistemato circa alla metà di una piazza Santi Apostoli non piena ma tra i leghisti c’è ottimismo. "La Lega è l'unico partito che cresce nei sondaggi, anche se non si possono citare - assicura Salvini - Da noi arriverà una bella sorpresa in questa consultazione, alla faccia dei gufi". Il numero uno di via Bellerio recita il canovaccio di questa campagna elettorale attaccando Emmanuel Macron, elogiando Donald Trump e l'alleata Marine Le Pen. "Per la prima volta il centrodestra ha la possibilità di diventare maggioranza" a Strasburgo, conferma.
Salvini poi va all'attacco della Bce, chiedendo che i popoli europei "riprendano il controllo" della Banca centrale e che Christine Lagarde non possa essere più "libera di portare povertà e miseria in giro per l'Europa". Per il resto il segretario leghista concentra il comizio sul tema della guerra in Ucraina. "Chi non vota sabato e domenica è complice", scandisce, assicurando che il voto alla Lega è un "mandato chiaro" per fermare coloro che vogliono usare le armi italiane "per uccidere in territorio russo".
Conversando coi giornalisti al suo arrivo, Vannacci si era spinto oltre, sostenendo che Vladimir Putin "non è peggio di Stalin" e che occorre "negoziare per la pace". Sul palco, il generale, candidato dalla Lega in tutta Italia, invita i giovani a recarsi al sacrario di Redipuglia, "dove i centomila morti sul Carso gridano 'presente'".
"Alea iacta est - grida il generale - E, visto che il dado è tratto, fate in modo di fare una bella 'decima' sul simbolo della Lega. Trasformeremo l'8 e il il 9 giugno nel nostro Rubicone".
Sul fronte interno, il vicepremier leghista assicura che il governo andrà avanti "per tutti i cinque anni" di legislatura. "E anzi ci prenotiamo per i prossimi cinque anni", aggiunge. Poi usa il sarcasmo contro "l'amica" Elly Schlein invitandola a restare a capo del Pd "per il bene del centrodestra".
E azzarda l'ipotesi di fare il test antidroga all'ingresso delle Camere: "Chissà cosa ne uscirebbe...", afferma. Vannacci torna sul palco per gli applausi finali e parte 'Generale' di Francesco De Gregori. E si chiude sulle note pacifiste di 'Give peace a chance' e 'Blowin' in the Wind'.