AGI - Il prossimo Consiglio dei ministri è previsto il 3 giugno, alle ore 9,30. All'ordine del giorno potrebbe esserci solo il dl sanità per tagliare le liste d'attesa, gli altri decreti legge che nei giorni scorsi erano sul tavolo potrebbero vedere la luce molto più avanti, dal salva-infrazioni Ue al dl sulla protezione civile al decreto che riguarda l'ordinamento penitenziario.
In ballo c’è anche un provvedimento riguardante i Campi Flegrei ma di fatto con il via libera del governo alla riforma della giustizia (si vedrà nei prossimi giorni dove assegnarlo, potrebbe essere indirizzato alla Commissione Affari costituzionali di Montecitorio guidata dall'azzurro Nazario Pagano) i fari sono puntati sull'ultimo miglio della campagna elettorale. Parte il rush finale per il centrodestra: sabato la premier Giorgia Meloni radunerà i candidati di Fdi a piazza del Popolo per l'ultimo comizio e poi si recherà al Colle per il 78 anniversario della Repubblica e il tradizionale ricevimento serale nei Giardini del Quirinale.
Il 6 giugno si giocherà una sorta di 'derby' tra la Lega che ha organizzato una kermesse in piazza Santi apostoli a Roma e Forza Italia che chiuderà la campagna elettorale a Napoli in Piazza Matteotti. Fratelli d'Italia punta sul premierato (il 18 giugno il ddl Casellati tornerà all'esame dell'Aula del Senato), anche ieri il presidente del Consiglio ha ribadito di non aver "paura di chi vuole combattermi per mantenere lo status quo ne' tanto meno resto per scaldare la sedia".
La Lega, invece, rilancerà sull'autonomia: dall'11 giugno nell'Aula di Montecitorio ripartirà l'iter che dovrebbe portare entro la fine del mese al via libera definitivo del ddl Calderoli. In coda c’è poi il disegno di legge firmato dal ministro della Giustizia sulla separazione delle carriere. "È una riforma indispensabile all'Italia. I tempi? Quelli costituzionali", ha tagliato corto il Guardasigilli Carlo Nordio.
Allo stesso tempo entrerà nel vivo la partita sulla scelta dei vertici europei. Il candidato alla Commissione Ue? "Io parto dalla maggioranza e non dal candidato", ha detto ieri la premier al sito del Corriere. "Io non sono d'accordo con il meccanismo dell'inciucio" ma "non si può decidere chi farà cosa prima che i cittadini avranno votato", ha sottolineato. L'obiettivo - ha confermato Meloni - è creare una "maggioranza alternativa alla sinistra" ma resta il rischio di una spaccatura in Europa tra i partiti dell'alleanza di governo in Italia, con la Lega che ha ribadito più volte di non voler votare Ursula von der Leyen.
Il partito di via Bellerio mira a far sì che non si verifichi il piano di Forza Italia che punta al sorpasso nei confronti degli 'ex lumbard' e a far contare maggiormente il proprio peso specifico nell'esecutivo e nell'alleanza. Forza Italia ha fissato da tempo l'asticella per le Europee: l'obiettivo è "arrivare al 10%", ha detto in più occasioni il segretario di FI Antonio Tajani.
Quanto a FdI, confermare il dato del 26% delle politiche? "Sto", ha risposto seccamente ieri il Capo dell'esecutivo Meloni ad una domanda durante il video-forum del Corriere. Infine, sempre a giugno ci sarà lo slalom in Parlamento per convertire i decreti varati dal governo (dal dl sui fondi di coesione a quello sull'agricoltura) ma l'attenzione inizierà anche a essere focalizzata sulla prossima legge di bilancio. Nel centrodestra si sottolinea che, a partire dal 10 giugno, partirà lo sprint sulle riforme di 'riferimento' ma, al di la' del programma elettorale condiviso, l'iter dei rispettivi 'cavalli di battaglia' dipenderà anche dagli equilibri successivi all'esito del voto europeo.