AGI - "Non posso non confessare che la mia emozione è ai limiti della commozione. Questa è una giornata in cui l'affanno e l'ansia per quello che fai improvvisamente assumono un senso perché la sfida di Caivano è stata una delle prime principali scommesse mie e del governo e non ero preparata all'emozione provata". Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inaugurato a Caivano il polo sportivo realizzato nell'ex Delphinia. "Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, le istituzioni possono fare la differenza", sottolinea. In questo luogo, ricorda "partiamo da un orrore, da bambine vittime, e da un fallimento delle istituzioni che qui non erano riuscite a difendere i più deboli, i più fragili".
"Quando don Patriciello mi ha scritto e mi ha detto 'vieni qui' ho deciso di fare esattamente questo - ricorda il premier - il 31 agosto siamo venuti, abbiamo fatto quello che ogni cittadino si aspetta dalle istituzioni, non limitarsi alla solidarietà. Ci siamo assunti le nostre responsabilità, una scommessa impegnativa che le istituzioni in passato avevano preferito non fare. Ma la politica seria mette faccia dove le cose sono difficili". "Qui le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre. Si sono rese conto di un problema, sono state chiamate da un cittadino a rendersi conto di un problema, hanno proposto una soluzione, hanno fatto un annuncio e quell'annuncio non è caduto nel vuoto, quell'annuncio è diventato fatto che cittadini possono vedere, che possono toccare, che possono vivere e questo vuol dire accedere alla speranza e vuol dire farlo il territorio nei quali troppo spesso le istituzioni hanno pensato che di speranza non ce ne potesse essere. Questo è un messaggio molto potente".
"Lo Stato non si può permettere zone franche"
"Questa nazione ha tollerato per troppo tempo che ci fossero zone franche e che lo Stato fosse disposto a indietreggiare e a volgere la faccia e abbassare la testa. Siamo venuti qua e abbiamo detto che lo Stato non se lo poteva permettere e avrebbe reagito. E abbiamo gettato le basi per una storia diversa - aggiunge - incuria e degrado non sono un destino, ma una scelta e una scelta si può ribaltare. Siamo orgogliosi di aver portato a Caivano la speranza di cose normali come portare figlio a giocare al parco". "Abbiamo mantenuto l'impegno - conclude Meloni, sottolineando che consegna il polo sportivo il 28 maggio, rispettando i tempi annunciati ad agosto 2023 - quando siamo arrivati c'era solo degrado e incuria oggi sorge un centro polifunzionale in cui si potranno praticare 40 discipline sportive che sara' immediatamente operativo".
"Sono quella stronza della Meloni"
"Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?". Con queste parole la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in occasione dell'inaugurazione del centro sportivo a Caivano. Meloni ha rimandato cosi' al mittente l'epiteto con il quale De Luca l'aveva definita in un fuori onda in Transatlantico a febbraio scorso, durante le proteste contro l'autonomia differenziata dei sindaci campani a Roma.
In un video pubblicato dall'account Atreju, con la didascalia 'Giorgia, insegnaci la vita', che sta già ampiamente circolando sul web, si vede la premier avvicinarsi a De Luca per salutarlo. A quel punto pronuncia la frase in questione. De Luca non si scompone e la saluta normalmente rispondendo prima "Benvenuta", poi: "Bene di salute". Meloni continua quindi i saluti con le altre autorità presenti
Il botta e risposta con De Luca
"Al presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ieri ha detto che questa era una passeggiata del governo, dico che se tutte le volte che la politica passeggia porta risultati come questo, avremmo più fiducia dai cittadini. Passeggeremo ancora, porteremo questo modello altrove, avremo molte altre Caivano, faremo vincere lo Stato. È quello che gli italiani si aspettano da noi", ha ribadito Meloni rispondendo alle parole del presidente della Campania, che non ha fatto attendere per l'ulteriore replica: "Occorre prendere atto della bella, bella realizzazione, ma ha fatto una polemica sbagliata, non ho mai parlato di passeggiate a Caivano".
"Non ho capito bene a cosa si riferisce - affermaDe Luca - non ho mai parlato di passeggiate a Caivano, quindi ha fatto una polemica del tutto sbagliata e fuori contesto, ma soprattutto priva di un riferimento oggettivo. Nessuno ha mai parlato di passeggiate, mi ero permesso di prendere un po' in giro ieri Durigon - precisa Vincenzo De Luca - per la passeggiata che abbiamo fatto ieri al molo Beverello. Ma sono esponenti di governo che non hanno molta ironia e sono molto nervosi in questo periodo. In ogni caso, quella a cui mi riferivo era la passeggiata al molo Beverello che, come sapete, è un'opera finanziata dal governo Gentiloni, su sollecitazione della Regione Campania - ribadisce - dunque plus de souplesse, e state sereni". Sui lavori realizzati per rigenerare il centro sportivo, De Luca si esprime senza mezzi termini: "Questo è importante perché le cose concrete valgono. Sulle cose concrete e sulle realizzazioni - dice il presidente della Regione - non c'è che da prendere atto e da dare riconoscimento a chi le realizza".
I ringraziamenti di Don Patriciello
"Giorgia, io 'o veco e nun 'o crere. Grazie". È "lo vedo e non lo credo", in dialetto, il ringraziamento di Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San dei santi Apostoli, alla premier Giorgia Meloni, a Caivano per inaugurare il nuovo polo sportivo. "Ho chiesto il permesso di chiamarla Giorgia", aveva esordito il prete anticlan. "Sant' Agostino diceva che la speranza ha due figli, il primo è l'indignazione, ma poi bisogna andare avanti". "Giorgia, noi oggi celebriamo la Pasqua, ma prima c'è stato il venerdì santo. Il 15 luglio 2023 ho scritto a Giorgia e le ho mandato le foto del centro costruito per essere d'aiuto alla vita, abbandonato, dimenticato, vandalizzato, insozzato", racconta il sacerdote.
"Mi risponde 8 agosto: 'Scusami vedo solo ora'; poi lo scempio delle bambine e prima ancora quello di Fortuna e prima ancora di altri bambini e omicidi e stese. Il 25 agosto scrivo; 'Giorgia ho il cuore lacerato, sono tutti ragazzini, per favore vieni, facci sentire italiani, vieni a portare lo Stato. Non avrei scommesso un euro che 8 giorni dopo mezzo governo sarebbe arrivato e Meloni ha detto: 'Questa è zona franca e non devono essercene'. Giorgia te lo dico in madrelingua. Giorgia stamattina o veco e nun o cred...occorre tutti quanti fare un passo in più".