AGI - Le immagini che arrivano da Rafah, dove un raid israeliano ha colpito un campo profughi uccidendo circa 40 civili, rappresentano uno "spartiacque" per le opposizioni convinte, tutte, che occorra una iniziativa forte per arrivare al cessate il fuoco. Se l'obiettivo è condiviso, tuttavia, diversi sono i sentieri a cui Pd, M5s e Avs guardano per conseguirlo.
Il Movimento 5 Stelle fa un passo in avanti e deposita una mozione alla Camera in cui si impegna il governo ad "adottare urgenti iniziative volte al riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967, anche per quanto concerne Gerusalemme, nel pieno rispetto del diritto all'autodeterminazione e del diritto internazionale". La mozione è firmata dai deputati Riccardo Ricciardi, vice presidente del Movimento, Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera assieme ai colleghi e alle colleghe Ascari, Baldino, Santillo, Cappelletti, Auriemma, Fenu, Pellegrini, Fede.
La mozione impegna anche il governo "a sostenere nelle opportune sedi europee e internazionali iniziative volte al ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati, al fine del pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e nell'ottica del soddisfacimento dei requisiti di statualità che permetta in modo effettivo ed esclusivo il controllo sul territorio; ad adottare altresì nelle competenti sedi europee le iniziative necessarie volte a conseguire una posizione comune, in seno alle istituzioni dell'Ue, finalizzata al riconoscimento da parte dell'Unione dello Stato di Palestina, dando seguito alle intenzioni manifestate in occasione di precedenti Consigli europei già dal 1999".
E, ancora: "Alla luce della catastrofe umanitaria in atto nella striscia di Gaza, considerato l'obiettivo internazionale del raggiungimento nella soluzione 'due popoli, due Stati', censura fortemente l'astensione assunta dall'Italia in occasione del voto del 10 maggio per il riconoscimento della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e impegna al contempo l'Esecutivo ad assumere, pro futuro, una posizione a livello internazionale che sostenga il percorso del riconoscimento pieno e formale dello Stato di Palestina".
Sull'astensione dell'Italia dal voto Onu, Alleanza Verdi e Sinistra tornerà domani, durante la capigruppo della Camera, chiedendo che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riferisca in Parlamento. Come spiega il deputato rossoverde, Marco Grimaldi, "come Alleanza verdi e sinistra, abbiamo inserito il riconoscimento della Palestina in ogni mozione presentata sul tema. Vorremmo un risultato tangibile, altrimenti continuiamo a votare le nostre mozioni e quelle delle altre opposizioni, senza fare passi avanti concreti. Il problema non è il posizionamento dell'uno rispetto all'altro. La questione è far cambiare atteggiamento al governo". Il presidente M5s tuona contro il governo guidato da Giorgia Meloni: "Il governo Meloni continuerà con le astensioni?. Voltandoci dall'altra parte scriviamo una pagina di vergogna della nostra storia. Fermiamo la follia del governo israeliano di Netanyahu".
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein si dice "molto colpita" da quanto accaduto a Rafah e chiede un impegno di tutta la comunità internazionale per il cessate il fuoco e per "fermare la follia di Netanyahu".
Nei giorni scorsi, Schlein aveva chiesto anche il riconoscimento europeo dello stato di Palestina, un appello che oggi è ribadito dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini. "Condivido la proposta di Elly Schlein di arrivare al riconoscimento europeo, alcuni Paesi lo hanno già fatto, dello Stato di Palestina". Quello del riconoscimento europeo, tuttavia, è un sentiero che rimane stretto per una parte tutt'altro che residuale del Partito Democratico: "Significa buttare la palla in tribuna", spiega una fonte parlamentare Pd convinta che sia meglio lavorare perché "il governo italiano si muova come fatto da Irlanda, Norvegia e Spagna. L'obiettivo immediato, per i dem, è quello di un cessate il fuoco: "Il rispetto del diritto internazionale non è un'opzione, è un dovere, è il fondamento di un ordine internazionale basato sulle regole che noi promuoviamo", spiega il responsabile Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano.
"E la strada è una, quella che chiediamo da mesi: un cessate il fuoco immediato, stop alle operazioni militari israeliane e ai razzi di Hamas, liberazione degli ostaggi, fermare la catastrofe umanitaria dei palestinesi. Tutte premesse necessarie per riprendere con urgenza il processo di pace".