AGI - Bandiere e memorabilia in piazza Podestà a Varese per i 40 anni della Lega Lombarda. Le parole polemiche pronunciate da Umberto Bossi contro la leadership di Matteo Salvini sembrano non aver scalfito l'unità della Lega. Sul palco della manifestazione, in mezzo a centinaia di militanti e a decine di bandiere del partito, accanto al segretario Matteo Salvini hanno preso la parola i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il governatore Attilio Fontana e il coordinatore della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti. Dopo che ieri Bossi lo ha attaccato dalla festa di Gemonio ("alla Lega serve un nuovo leader"), Salvini ha cercato di abbassare i toni: "senza Umberto Bossi oggi non saremmo qua".
Il segretario, ha rivendicato, "lo faccio al meglio delle mie possibilità da 10 anni con anima, tempo e cuore". Sull'assenza del senatur alla festa di Varese, Salvini ha rivelato: "L'avevo invitato, avrà fatto altre scelte, va bene così. A Bossi, visto che ha costruito tutto, tutto è permesso". Poi ha ricordato: "Sono in Lega da 30 anni e sono abituato alle telefonate notturne e diurne di insulto e di polemica di Umberto Bossi, quindi mi servono per capire e migliorare".
Salvini ha anche ringraziato Roberto Maroni "per quello che tanto mi ha insegnato". Ministri e relatori hanno speso parole a sostegno della leadership di Salvini. Giorgetti, in particolare, ha detto: "Ci sono state persone incredibili, capaci di interpretare il loro tempo e la loro gente che ci hanno insegnato come andare su quel terreno tortuoso. Grazie ai militanti e a Bossi, a Matteo che porta avanti questa battaglia, a Maroni che non c'è più". Ma ha anche aggiunto che i "principi di gerarchia e disciplina", "non devono diventare servilismo. Sarebbe un errore. Sono regole che ci fanno forti e certi che alla vetta arriveremo".
Il capogruppo Romeo, invece, dopo aver detto che bisogna essere "grati" al segretario, ha aggiunto che "questa festa è l'occasione giusta per riscoprire un pò di identità, di origini e di senso di appartenenza, bisogna soprattutto ripartire dal territorio e dai militanti cercando di ascoltarli un pò di più". Una richiesta di ascolto della base arriva anche dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari. Nessun dubbio per il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara: la Lega "deve andare avanti con Matteo Salvini", perchè la sua direzione "è quella giusta".