AGI - "Mi dispiace molto. Questa scelta unilaterale che ieri ha preso Giuseppe Conte con i Cinque Stelle senza cercare insieme una soluzione. Lo voglio dire con chiarezza: così aiutano la destra. Abbiamo bisogno di una politica che guardi più alle prossime generazioni, che non alle prossime elezioni e ai sondaggi degli ultimi giorni e dei prossimi giorni".
Lo ha detto a Bari la segretaria del Pd, Elly Schlein, dal palco di "Andiamo!" a sostegno del candidato sindaco Vito Leccese, sostenuto dai dem, commentando la scelta del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, di sfilarsi dalle primarie del centrosinistra a Bari in programma domenica 7 aprile.
"Io capisco che chi ha iniziato a far politica direttamente da Palazzo Chigi forse non abbia tanta dimestichezza con la militanza di base che voi rappresentate e con la fatica di costruire percorsi democratici collettivi, come chi monta i gazebo delle primarie - ha detto rivolgendosi alla piazza -. Ma pretendo abbia almeno rispetto per questo sforzo collettivo e per questa comunità. Perché far saltare le primarie, a tre giorni dal voto è una sberla per tutta la gente per bene che si stava preparando domenica a venire a votare per Vito o per Michele (Laforgia, ndr)". E ha concluso: "È anche un'insopportabile illazione sul fatto che i due candidati, entrambe persone specchiate, si potessero avvalere di metodi poco trasparenti senza riuscire a controllare il voto che arrivava".
"La nostra linea deve essere molto chiara: non accettiamo e non vogliamo voti sporchi e voti comprati. Non ci interessano. Li vogliamo lontani". Ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, dal palco di "Andiamo!", commentando l'inchiesta per corruzione elettorale di ieri a Bari.
"La vicenda di ieri, di Triggiano, e le inchieste del voto di scambio, se le accuse sono confermate, sono gravissime - ha continuato la segretaria -. E feriscono innanzitutto chi si impegna ogni giorno per restituire dignità alla politica in un Paese dove il 50% delle elettrici e degli elettori ha smesso di andare a votare. Davanti a questi fatti la soluzione non è quella più facile, puntare il dito contro qualcun altro, qualcuno al di fuori di sé, ma guardarsi dentro. E il partito democratico intende farlo fino in fondo. Intende farlo con autocritica e determinazione. Perché non siamo immuni ai tentativi di infiltrazioni, ma dobbiamo insieme diventarlo: non permettere mai che cose simili possono accadere". E conclude: "Non è negando la partecipazione che si contrasta l'infiltrazione. Non è negando più democrazia che si contrasta lo spazio di chi vorrebbe condizionarla. È il contrario".