AGI - Entro questa settimana la nuova presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, dovrà chiudere l'intesa sulla futura Giunta coi partiti del Campo largo di centrosinistra con cui ha vinto le elezioni del 25 febbraio scorso. I criteri della competenza, della parità di genere, della rappresentatività e della territorialità dovrebbero guidarla nella scelta degli assessori, tenuto conto delle indicazioni delle forze della coalizione.
Il Pd, primo partito della coalizione, rivendica la presidenza del Consiglio regionale, che potrebbe andare al segretario sardo Piero Comandini, il quale, a quel punto, metterebbe il suo mandato a disposizione dei suoi. I dem hanno chiesto anche la vicepresidenza della Giunta regionale per Giuseppe Meloni (presidente del partito), oltre agli assessorati al Bilancio e Programmazione (sempre per Meloni), Affari generali e Ambiente. Ufficialmente i nomi saranno proposti a Todde dal Pd in questi giorni.
Al secondo partito, il M5S, di cui fa parte la presidente, potrebbero andare Sanità e Lavoro, a meno che Todde non affidi il primo a un tecnico. Per l'altro assessorato potrebbe essere designata, ma è ancora una delle ipotesi, la consigliera regionale uscente Desire' Manca, la più votata in Sardegna il 25 febbraio con oltre 8 mila preferenze raccolte nel collegio di Sassari.
Alleanza Verdi Sinistra potrebbe ottenere i Lavori pubblici, col consigliere regionale uscente Antonino Piu, rieletto nel Sassarese, mentre Orizzonte Comune ha chiesto Turismo, Artigianato e Commercio, materie nelle corde del coordinatore regionale Franco Cuccureddu, già sindaco di Castelsardo, eletto nel collegio di Sassari. Sinistra Futura punta sull'assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione, per il quale si fa il nome del candidato consigliere non eletto Andrea Dettori.