AGI - Il Partito Democratico alza un muro contro quello che considera un "atto politico" del governo contro il sindaco di Bari Antonio Decaro. Sospetta, per i dem, la tempistica, a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni europee nelle quali Decaro dovrebbe essere schierato, come testa di serie della circoscrizione Sud. Sospetto il bersaglio scelto, uno degli esponenti Pd che può contare su un patrimonio di consenso personale tale da spostare le sorti del voto, in un senso o nell'altro. Insomma, in gioco non ci sono solo i destini di Decaro, ma il successo dell'operazione europee alla quale la segretaria si sta dedicando anima e corpo in queste ore. È in quell'occasione, infatti, che si peseranno le forze politiche: con il sistema proporzionale e le preferenze, non ci sono coalizioni che tengano. E siccome la segretaria Pd ha fatto di quell'appuntamento il terreno sul quale sfidare Giorgia Meloni, il dossier Bari è in cima alle preoccupazioni dello stato maggiore Pd.
Non a caso, appena arrivata la notizia dell'attivazione della Commissione, la leader dem ha messo mano alla tastiera e prodotto un comunicato di fuoco: "Rimaniamo basiti rispetto alle modalità con cui il ministro Piantedosi ha annunciato la nomina della Commissione per la verifica dello scioglimento del comune di Bari", scrive Schlein: "Una scelta che, arrivando a tre mesi dalle elezioni, sembra molto politica, facendo seguito all'iniziativa di alcuni parlamentari della destra e di due membri del governo e non avendo nemmeno esaminato la documentazione presentata dall'amministrazione del sindaco Decaro. Non si era mai visto ed è molto grave". Con la leader si è mossa tutta la segreteria dem, dal responsabile Enti Locali Davide Baruffi al responsabile Economia, Antonio Misiani, passando dalla responsabile giustizia Debora Serracchiani. La lettura è univoca: si tratta di un attacco politico.
E se attacco politico deve essere, ragionano fonti parlamentari dem, perché non contrattaccare con le stesse armi? Per farlo, viene spiegato, Decaro potrebbe dimettersi da sindaco ottenendo così due risultati immediati. Il passo indietro, infatti, avrebbe l'effetto di disinnescare l'impatto sull'immagine dell'esponente Pd; consentirebbe a Decaro di mostrare la sua voglia di anteporre l'onorabilità della sua Giunta e della città di Bari a qualsiasi interesse di tipo personale. Una ipotesi, per il momento, che emerge dai pourparler del Transatlantico. La linea del Nazareno, infatti, rimane quella della solidarietà e del pieno appoggio al proprio sindaco, assieme all'attacco nei confronti della scelta del ministro Piantedosi. A scandagliare fonti parlamentari dem, emerge la richiesta allo stato maggiore di una "iniziativa forte per rispondere alla manganellata di Piantedosi".
Non bastano, insomma, "post e dichiarazioni di solidarieta', occorre un passo in avanti", viene spiegato. Nonostante questo, c'e' chi invita a tenere presente che, ci piaccia o no, c'e' una inchiesta in corso della quale occorre attendere le conclusioni. "Siamo fiduciosi che gli esiti evidenzieranno la correttezza della amministrazione Decaro ma resta l'assurdo sfregio istituzionale portato avanti dalla destra per meri calcoli elettorali". Sono in particolare i primi cittadini dem a schierarsi in prima linea contro quello che considerano un uso strumentale e politico dei poteri del Viminale: "Molto grave quello che sta accadendo a Bari. Solidarietà al sindaco Antonio Decaro, sempre in prima linea per la legalità", dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: "Inaccettabile un uso politico e strumentale dei poteri che la legge assegna al governo, che costituisce un pericoloso precedente", aggiunge Gualtieri. "Come sindaci italiani siamo molto scioccati dalla notizia", sottolinea il sindaco di Bologna Matteo Lepore: "Insieme a tutti i colleghi, stiamo esprimendo massima solidarietà al presidente dell'Anci, al sindaco di Bari, che e' una persona che conosciamo, di grande statura morale. Questo intervento da parte del Governo a gamba tesa, a pochi mesi dalle elezioni a Bari, e' molto sospetto. Come tante altre cose che fa questo Governo".