AGI - Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, atterra domenica mattina al Cairo per una missione congiunta Ue con l'obiettivo di chiudere un accordo per arginare i flussi migratori irregolari. È previsto inoltre un vertice bilaterale della premier con il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, nel corso del quale saranno siglate diverse intese riconducibili al Piano Mattei.
Della delegazione comunitaria fanno parte inoltre il presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, il primo ministro belga e presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea, Alexander De Croo, il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, e i primi ministri di Grecia e Cipro, ovvero altri due Paesi interessati dalla rotta migratoria mediterranea, Kyriakos Mitsotakis e Nikos Christodoulidis.
L'Unione Europea mira a stringere con l'Egitto un'intesa sul modello di quelle già siglate con Tunisia e Mauritania. L'entità del sostegno europeo sarà annunciata ufficialmente da Von der Leyen ma secondo il ministro delle Finanze egiziano, Mohamed Maait, l'Ue è pronta a mettere sul tavolo circa cinque miliardi di euro per aiutare un Paese che, secondo l'Organizzazione Mondiale per le Migrazioni, ospita al momento nove milioni di rifugiati, tra cui quattro milioni di sudanesi e 1,5 milioni di siriani. Numeri che mettono in ulteriore difficoltà un Paese che soffre una profonda crisi economica e si trova stretto tra due conflitti alle sue porte.
Un Paese stretto tra due guerre al confine
A Est l'invasione israeliana di Gaza ha ammassato al confine un milione e mezzo di sfollati palestinesi, che l'Egitto non intende accogliere anche per il timore che si realizzi l'obiettivo delle frange più oltranziste del governo di Tel Aviv, cioè una drastica diminuzione della presenza araba nel territorio della Striscia. Se il valico di Rafah rimane sigillato, molto più complesso è controllare la porosa frontiera meridionale con il Sudan, straziato da quasi un anno di conflitto tra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze Rapide di Supporto, eredi dei sanguinari janjaweed responsabili dell'ecatombe in Darfur.
L'accordo su un pacchetto di aiuti e investimenti in cambio dell'impegno egiziano a fermare le partenze di migranti irregolari e ad accogliere i richiedenti asilo respinti è solo l'aspetto principale di una missione che porterà alla firma di una Dichiarazione Congiunta per porre le basi di un partenariato strategico tra Bruxelles e il Cairo.
"C'è una sorta di dimensione globale nelle nostre relazioni con l'Egitto, che deve essere sottolineata e sulla quale torneremo domenica", ha dichiarato venerdì il portavoce della Commissione Europea, Eric Mamer, "c'è ovviamente anche una cooperazione nel campo della migrazione e della sicurezza, vista la situazione nella regione".
L'agenda della premier
Meloni, che sarà accolta all'aeroporto dal ministro delle Antichità egiziano, Ahmed Issa, e dall'ambasciatore al Cairo, Michele Quaroni, verrà ricevuta al Palazzo presidenziale da Al Sisi, il quale avrà un colloquio bilaterale con ciascuno dei capi delegazione.
Si svolgerà quindi un summit congiunto dei leader presenti a cui seguiranno le dichiarazioni alla stampa. Nel quadro del Piano Mattei per l'Africa, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, l'Italia e l'Egitto firmeranno una serie di accordi che interesseranno i sei pilastri del Piano: istruzione e formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia e infrastrutture.