AGI - “La strada per ottenere una sorta di ‘riconteggio dei voti’ è certamente molto ripida e appare assai azzardata”. Lo spiegano gli avvocati cagliaritani Giuseppe Andreozzi e Giulia Andreozzi (consigliera di centrosinistra nel consiglio comunale di Cagliari) a proposito dell’incertezza sui dati definitivi delle elezioni regionali del 25 febbraio in Sardegna, in un post su Fb in cui chiariscono i passaggi e le procedure che porteranno alla proclamazione degli eletti in Corte d’appello nelle prossime settimane. “In Italia”, precisano i due legali, “non esiste un diritto generalizzato al riconteggio dei voti di un’elezione amministrativa. La giurisprudenza amministrativa è infatti assolutamente costante nel senso che chi ha interesse al ricorso, anche un semplice elettore, deve proporre ricorso al Tribunale amministrativo nel quale avrà l’onere di indicare la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede che intende contestare e le sezioni cui si riferiscono le specifiche censure mosse”.
“I tribunali entro 24 ore scrutinano le sezioni che non erano riuscite a concludere le operazioni in tempo utile”. In tutto 19 sezioni: erano 22 a nella tarda serata del lunedì dello spoglio, ma poi tre erano riuscite a trasmettere i dati corretti al Sier, il Sistema informativo della Regione, che aveva aggiornato il sito Sardegna elezioni. Poi gli uffici elettorali circoscrizionali dei tribunali “controllano le schede contestate (si tratta di poche decine di schede in ogni collegio), per poi procedere alla verifica dei verbali delle sezioni, in caso di errori nel riportare i dati da un verbale all'altro o nell'incolonnare le cifre”, proseguono i due avvocati. “Non vengono invece controllate le schede nulle. La Corte d'Appello procede poi alla proclamazione degli eletti. Tutto qui. Chi voglia poi contestare l'esito delle elezioni deve necessariamente rivolgersi al giudice amministrativo (Tar) entro 60 giorni dalla proclamazione, i cui margini sono però molto stretti”.
Todde: sono serena, il riconteggio totale non è previsto
"I dati delle 22 sezioni mancanti, stando a quanto ci riferiscono i nostri rappresentanti di lista e presidenti di seggio, ci lasciano tranquilli. Chiaramente
aspetteremo le comunicazioni della Corte di appello di Cagliari ma per riuscire ad andare contro l'evidenza dei dati che arriveranno da lì bisognera' fare un ricorso che deve essere motivato". Non solo. Alessandra Todde, a Mezz'Ora in Piu' su rai3, manda a dire che "un riconteggio totale non è previsto dalla legge, ma si può fare solo su singole sezioni". La presidente della Sardegna si dice dunque "molto serena" e spiega che "la 'forchetta', a quanto ci risulta, è tra i 1450 e i 1600 voti, considerando tutte le sezioni scrutinate. Un dato ben lontano - sottolinea ancora - dai 200 di cui sento vagheggiare".