A Torino gli anarchici assaltano una volante per liberare un migrante. Mattarella telefona al capo della polizia
AGI - Il presidente della Repubblica ha chiamato il capo della polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Il capo dello Stato ha ribadito fiducia e vicinanza nei confronti della polizia. Subito dopo ha sentito anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Cosa è accaduto
Un gruppo di antagonisti ha accerchiato una volante della polizia davanti alla questura di Torino nel tentativo di liberare un cittadino di origini marocchine fermato la scorsa notte mentre imbrattava un sottopasso con scritte contro le forze dell'ordine. Nel pomeriggio, quando i poliziotti stavano trasportando l'uomo al centro di rimpatrio, gli antagonisti hanno accerchiato l'auto, costringendo i poliziotti a rifugiarsi in questura. Quattro persone sono state fermate dagli agenti e nelle prossime ore nei loro confronti dovrebbe scattare una denuncia per resistenza.
Le parole di Piantedosi
"Sono sdegnato per la gravissima aggressione a un mezzo della Polizia di Stato oggi pomeriggio nel centro di Torino". Questa la reazione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Questo inaccettabile atto di violenza - aggiunge il titolare del Viminale - è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell'ordine e in particolare la Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà e vicinanza'". "Come ministro dell'Interno - conclude Piantedosi - mi prodigherò in ogni sede per affermare la dignità e l'onore di lavoratori e servitori dello Stato che quotidianamente, anche mettendo a rischio la loro incolumità personale, concorrono ad affermare i valori di libertà e democrazia nel nostro Paese".