AGI - "La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna è la vittoria del Pd. È la vittoria di chi, come Elly Schlein, ha lavorato per unire e per costruire la prospettiva di una coalizione forte. Avanti così, contro i manganelli vincono le matite nelle urne". Così la senatrice Pd Ylenia Zambito. "Sono felice e orgogliosa di essere la prima donna presidente della Sardegna". L'ha detto ieri, con qualche cautela all'1 di notte, ma oggi Alessandra Todde, candidata del Campo largo del centrosinistra, lo ripete ostentando l'esultanza per il risultato, dopo una campagna elettorale che è stata come "scalare l'Everest", dice in conferenza stampa a Cagliari, nello stesso hotel, Palazzo Tirso, e nella stessa sala dove il 4 gennaio scorso la coalizione di centrodestra sconfitta scelse di candidare l'avversario sconfitto alle urne, il sindaco della città Paolo Truzzu (FdI), invece del presidente uscente Christian Solinas (Psd'Az). Interrotta ripetutamente dagli applausi dei suoi, appare sicura e decisa. Dopo 75 anni "siamo riuscite a rompere questo tetto di cristallo, che nessuna di noi era riuscita a rompere", esordisce Todde parlando delle donne e del ruolo che hanno rivestito nella sua campagna elettorale. Non solo quelle che l'hanno supportata e si sono candidate nelle sue liste, ma soprattutto quelle "che sono andate a votare e che hanno fatto la differenza".
"Oggi si deve iniziare a lavorare per la Sardegna e attuare i nostro programma elettorale, a partire dalla sanità, dall'assalto eolico che stiamo subendo, dai giovani che emigrano e che non hanno occasioni per restare in Sardegna", ha aggiunto la presidente ribadendo le priorità della sua amministrazione che sostituirà quella targata Solinas e centrodestra appena, una volta proclamati gli eletti. "Un'isola che diventi moderna e pulita per chi vuole vivere in un contesto del Terzo millennio. M'impegnerò perché quest'isola rinasca e cambi faccia". "Credo che la Sardegna non sia un laboratorio e che e sardi non sono cavie", ha risposto Todde a chi rilancia la domanda sull'isola come laboratorio politico dell'alleanza Pd-M5S. "Sono stata contentissima di condividere questo passaggio con Giuseppe Conte ed Elly Schlein, perché mi hanno supportato in questa campagna, con tutti gli uomini e le donne del Partito democratico e del Movimento Cinquestelle. Sono molto contenta che questa unione, di cui si è parlato anche quand'ero al governo", aggiunge l'ex viceministra, "possa aver trovato in Sardegna un progetto solido e saldo per dimostrare che la nostra alleanza può funzionare. Noi dobbiamo comunque parlare di Sardegna e delle priorità che interessano il nostro popolo. E io voglio concentrarmi su questo".
Il centrosinistra sardo plaude a Todde
"Ennesima conferma: uniti si può vincere, divisi si perde sicuro. Complimenti alla Presidente Alessandra Todde e a tutto il centrosinistra Sardo. Grazie a Elly Schlein per aver tenuto la barra dritta: contenuti chiari e cultura unitaria!". Lo scrive il deputato ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sui social network.
Lo scrutinio lumaca
Lo scrutinio lumaca è ormai una deplorevole tradizione consolidata in Sardegna, così come lo sono la lentissima trasmissione e condivisione dei dati ufficiali delle elezioni regionali. Nel 2019, a distanza di giorni dalla domenica del voto, ancora il quadro dei voti ottenuti dai singoli consiglieri non era ancora definitivo e non si conosceva la composizione del nuovo Consiglio regionale. Nel 2014 le cose non andarono meglio. Anche in quel caso, quando si impose il centrosinistra, a conferma dell'alternanza fra gli schieramenti, si collezionarono ritardi e polemiche.
Cinque anni fa non tutte le allora 1840 sezioni comunicarono regolarmente i risultati dello scrutinio, cominciati come quest'anno alle 7 del lunedì successivo al voto, e da concludere entro 12 ore, cioè alle 19 al più tardi. A ridosso del voto di domenica 25 febbraio, però, il direttore di Servizio Sergio Loddo ha precisato ai 377 comuni della Sardegna che il termine finale delle operazioni di spoglio nei seggi va considerato "meramente indicativo".
"Pertanto, salvo che intervengano cause di forza maggiore, gli Uffici elettorali di sezione", si legge nella nota inviata dalla Presidenza della Regione e destinata ai presidenti di seggio, "sono tenuti a completare tutte le operazioni di competenza".
Quest'anno, peraltro, si vota con la stessa formula del 2019, cioè con la doppia preferenza di genere, inserita nella legge elettorale del 2013 solo quattro anni più tardi e col voto disgiunto. Nel 2014 passò quasi un mese prima della proclamazione ufficiale dei 60 eletti, incluso il candidato presidente vincitore, Francesco Pigliaru: le elezioni vinte dal centrosinistra si tennero il 16 febbraio 2014, l'ufficio elettorale regionale costituito alla Corte d'appello di Cagliari ufficializzò i nomi dei nuovi consiglieri soltanto il 12 marzo e la Giunta fu presentata da Pigliaru il giorno successivo. Nel 2014 il Consiglio regionale si è insediato il 20 marzo, oltre un mese dopo il voto, per il giuramento di consiglieri regionali e presidente eletto e per la designazione dell'ufficio di presidenza. Le commissioni si sono costituite il 16 aprile successivo. Nel 2019 il presidente eletto del centrodestra, Christian Solinas (Psd'Az) completò la Giunta a metà maggio, mentre il nuovo Consiglio regionale aveva tenuta la prima seduta il 4 aprile: le elezioni si erano tenute la domenica 24 febbraio precedente. E a distanza di 10 anni si prospettano tempi lunghi per sapere chi siedera' nell'Assemblea sarda. Il nome del candidato vincitore, invece, dovrebbe essere ufficializzato in serata, seppure con dati che potrebbero restare parziali per giorni.
I dati dell'affluenza negli otto collegi
Gli elettori - suddivisi in 1844 sezioni nelle 8 circoscrizioni (Cagliari, Medio Campidano, Carbonia - Iglesias, Oristano, Nuoro, Ogliastra, Sassari e Olbia-Tempio) - sono stati 1.447.761, di cui 709.840 uomini e 737.921 donne. Fra i 1416 candidati saranno eletti i 60 consiglieri che andranno a comporre la diciassettesima legislatura del Consiglio Regionale della Sardegna.
- Cagliari 55,32%;
- Carbonia-Iglesias 42,2%;
- Medio Campidano 39,9%;
- Nuoro 47,9%;
- Ogliastra 43,6%;
- Olbia-Tempio 43,5%;
- Oristano 43,1%;
- Sassari 45,5%.