AGI - "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". Sergio Mattarella vede le immagini delle cariche della Polizia contro gli studenti a Pisa e alza la cornetta per chiamare il ministro dell'Interno. Troppi gli episodi di questi ultimi mesi, in cui si è passati direttamente alla repressione, senza tentare la strada del dialogo davanti a manifestazioni non particolarmente pericolose. Non è una telefonata inusuale, il rapporto con Matteo Piantedosi è di lunga data, semmai è più inusuale che il richiamo del capo dello Stato venga reso pubblico.
Ma certe braci è meglio spegnerle subito, prima che divampino. Per questo ieri Mattarella ha espresso solidarietà a Giorgia Meloni, oggetto di insulti e di gesti simbolici ma non per questo meno violenti, e oggi chiede alle forze dell'ordine di usare più prevenzione e meno manganelli. Una linea che, peraltro, è stata condivisa da Piantedosi.
"Il Presidente della Repubblica - si legge nel comunicato del Quirinale - ha fatto presente al Ministro dell'Interno, trovandone condivisione, che l'autorevolezza delle Forze dell'Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". Poche righe, nette, per difendere un principio, quello della libertà di manifestare e di esprimersi, seppure garantendo la sicurezza. La forza, se proprio necessario, deve essere l'extrema ratio, prima lo Stato deve mettere in campo altri strumenti, la diplomazia, la persuasione: nelle manifestazioni c'è sempre un momento in cui si avvia una trattativa.
Nessun retroscena, spiegano al Quirinale, il tema non è legato alla contingenza politica ma alle basi della convivenza civile. Siamo alla vigilia di una competizione elettorale, le elezioni europee, che per Mattarella rivestono una importanza strategica, si deve discutere del ruolo dell'Europa in un mondo sempre più in fiamme. La campagna elettorale deve essere concentrata su questo, sul confronto delle idee, non deve essere rovinata da un clima violento.
E quindi ieri il capo dello Stato ha chiesto che cessino "insulti, volgarità di linguaggio" ed "effigi bruciate o vilipese della stessa Presidente del Consiglio", e oggi chiede ai rappresentanti dello Stato di non cedere alla logica della violenza. Le manifestazioni, quando non sono pericolose, vanno gestite, non represse. Ieri la preoccupazione era per "la dignità della politica" travolta da una inutile aggressività, oggi la preoccupazione è che gli eccessi di uso della forza minino "l'autorevolezza" delle forze dell'ordine. L'invito, a tutti, è a smorzare i toni e a evitare di infiammare gli animi, anche se nel dibattito che è seguito alle parole del Presidente non tutti sembrano aver compreso appieno il messaggio, perchè in gioco ci sono i valori più alti della Repubblica: la libertà', la convivenza, la democrazia.
Fratoianni: "Parole chiare e nette, grazie Mattarella"
Le parole del Presidente della Repubblica a cui va il nostro grazie, tolgono ogni dubbio, semmai ce ne fosse stato bisogno, su quello che è successo anche ieri nelle piazze italiane. Ora il ministro Piantedosi chieda scusa a quei ragazzi e a quelle ragazze. E non si vedano più le scene di manganelli sulla testa e sulla faccia di chi manifesta liberamente la propria opinione". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra dopo il comunicato del Quirinale.
Pd: "Codice su caschi della polizia e via la norma anti dissenso"
"Ringraziamo sentitamente il Presidente Mattarella per le parole chiarissime rivolte al ministro Piantedosi sulla necessità che le Forze dell'Ordine tutelino la libertà d'opinione. Qualche giorno fa il ministro dell'Interno aveva provato a liquidare le nostre preoccupazioni con frasi di circostanza quando gli abbiamo sottoposto un Question Time alla Camera esattamente su questo tema. Preoccupazioni che sono cresciute nel corso dei mesi e che si sono concretizzate ancora una volta nella giornata di ieri per i fatti gravi di Pisa. Speriamo che le considerazioni cosi' autorevoli del Capo dello Stato facciano finalmente riflettere il Viminale e tutto il governo". Lo afferma in una nota il responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri, che aggiunge: "E vogliamo portare l'attenzione di tutti su due proposte. La prima è l'introduzione dei codici alfanumerici identificativi sui caschi degli agenti impegnati nei servizi di Ordine Pubblico e sull'estensione dell'uso delle body-cam. A garanzia di tutti, compresi degli stessi agenti. La seconda è quella di cancellare immediatamente l'art. 11 del disegno di legge governativo sulla sicurezza, a prima firma Piantedosi, che vuole trasformare il blocco della circolazione stradale fatto solo con il proprio corpo da un semplice illecito amministrativo a un vero e proprio reato da codice penale. Cosa che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche semplicemente per chi fa una presidio per strada. È chiaro l'intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare senza incorrere in modo sproporzionato in gravissime conseguenze personali. Cioè esattamente il contrario di quello su cui ha voluto oggi accendere un faro il Presidente della Repubblica", conclude.
Piantedosi lunedì incontra i leader sindacali
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha avuto una serie di contatti telefonici con i leader sindacali per fissare un incontro che si terra' nella giornata di lunedì. La conferma arriva dal Viminale.
All'ordine del giorno gli scontri avvenuti in occasione di alcune manifestazioni.
Landini a Piantedosi: "Preoccupazione democratica"
Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto un incontro "in tempi rapidi" con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in seguito agli scontri tra le forze dell'ordine e gli studenti avvenuti in occasione di alcune manifestazioni, esprimendo "disapprovazione e preoccupazione democratica".
Secondo quanto si apprende, nella lettera Landini sollecita all'attenzione del ministro "l'opportunità di convocare un incontro in tempi rapidi con le organizzazioni sindacali confederali" a seguito "delle cariche violente di cui sono state oggetto le studentesse e gli studenti a Pisa e anche in altre città" e su cui, sottolinea il leader della Cgil, "vogliamo esprimerle fin d'ora la nostra disapprovazione e preoccupazione democratica".
Rampelli (FdI): "Manifestare è un diritto ma serve il nulla osta"
"A guardare le immagini si rimane un po' stupefatti. I manifestanti probabilmente per imperizia non hanno notificato alla questura la manifestazione e si sono rifiutati di concordare il percorso del corteo spontaneo con la questura. Questo è stato un errore. La Costituzione tutela la libertà di manifestare il proprio pensiero, ma occorre un nulla osta per evitare che ci siano nello stesso luogo altre manifestazioni, che non ci siano agenti provocatori o l'intento di raggiungere obiettivi sensibili, si tratta di tutelare anche chi manifesta". Lo ha dichiarato Fabio Rampelli vicepresidente della Camera di Fratelli d'Italia in diretta a Omnibus, su La 7, riguardo le cariche d'alleggerimento a Pisa contro gli attivisti pro Palestina.
"Va detto che sbarrare quella via d'accesso serviva appunto a tutelare alcuni obiettivi sensibili. Manifestare è un diritto, raggiungere punti critici no. La nota del dipartimento di polizia di ieri conferma da un lato l'assoluto diritto di manifestare e dall'altro che non c'e' una linea di comando che collega direttamente il ministro a un reparto mobile che presidia una piazza e che ha una professionalità e regole d'ingaggio collaudate nel tempo. Tuttavia occorre in generale registrare che il clima è radicalmente peggiorato negli ultimi mesi, nelle scuole e nelle università, come dimostra la manifestazione in cui è stato incendiato un fantoccio raffigurante il presidente Meloni. Occorre che tutti i partiti facciano attenzione a non lanciare messaggi intrisi di odio per mere ragioni di propaganda perché finisce che qualcuno possa credergli e passare alle vie di fatto". Ha concluso.
M5S: "Non bastano le scuse di Piantedosi"
"Il monito del presidente Mattarella rivolto a Piantedosi porta con sé la forza dirompente dei valori più alti della democrazia. Non basta che il ministro dell'Interno si scusi, serve l'impegno concreto affinché episodi come quelli di Pisa non avvengano più. È il momento di convergere su una misura sacrosanta a tutela dei manifestanti e degli stessi operatori della pubblica sicurezza: l'introduzione dei codici identificativi sui caschi degli agenti impegnati nei servizi di Ordine Pubblico e presenza fissa delle bodycam. C'è la proposta M5S a mia prima firma depositata in Senato, discutiamola subito". Così la vicepresidente del gruppo M5s Senato Alessandra Maiorino.