AGI - Per Fratelli d'Italia la partita sul 'terzo mandato' per i presidenti di Regione è chiusa da tempo. "Tocca alla Lega decidere cosa fare, noi siamo fermi sulla nostra posizione, per ora non ci sono novità, spiega un esponente di primo peso di Fdi.
"Sceglieranno loro cosa fare se ritirare l'emendamento o se non presentarsi in commissione", osserva un altro 'big'. Al momento il partito di via Bellerio non ha ritirato l'emendamento in Commissione Affari costituzionali al Senato che dovrebbe essere votato giovedì. Ma dopo le parole di ieri di Salvini ("Non è sicuramente questo che farà litigare il centrodestra. Se ne sta occupando e deciderà il Parlamento", ha sottolineato ieri il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture), il convincimento di Fratelli d'Italia è che la mossa degli 'ex lumbard' sia semplicemente un riconoscimento alla battaglia degli uomini vicino al governatore Zaia ma non si andrà allo scontro frontale. Sullo sfondo ci sono le partite legate all'autonomia e alle riforme costituzionali. Il ddl Calderoli entrerà nel vivo la prossima settimana con le audizioni a Montecitorio ma il via libera arriverà parallelamente al primo semaforo verde al disegno di legge targato Casellati (in settimana arriverà l'emendamento per affinare le misure contestate dall'opposizione) a palazzo Madama, probabilmente entro marzo.
Sul tema del terzo mandato c'è l'interessamento di molti amministratori del Pd, ma il partito del Nazareno non ha intenzione - sostiene un esponente dem - di "togliere le castagne dal fuoco al centrodestra". La posizione in Commissione potrebbe essere quella dell'astensione. Domani, comunque, la questione sarà affrontata in direzione. Anche Renzi attacca il centrodestra: "Meloni vuole mettere le mani sul Veneto e mandare a casa Zaia e quindi la discussione in corso non è sul terzo mandato ma sui rapporti di forza tra Meloni e Salvini e non escludo che - afferma - dopo le Europee possano anche litigare, magari arrivando a due candidature diverse se non ci sarà il terzo mandato".
Al momento comunque non c'è alcuna soluzione di compromesso sul tavolo, con FI che appoggia la linea di Fratelli d'Italia sul no al terzo mandato. La verità - attaccano nella coalizione di governo - è che l'opposizione fa polemiche pretestuose, mostra solo nervosismo. Il riferimento è anche alle parole pronunciate da De Luca nei confronti della premier, con il responsabile dell'organizzazione di Fdi Donzelli che chiama in causa la segretaria dem e ironizza: "Niente da fare non le riesce proprio a condannare qualcuno del Pd che insulta una donna, se questa donna è Giorgia Meloni". I leader del centrodestra si vedranno mercoledì a Cagliari per una manifestazione elettorale a sostegno del candidato alla regione Sardegna Truzzu ma la 'querellè sul terzo mandato sarà risolta al Senato, probabilmente martedì. Con Fdi che attende il ritiro dell'emendamento da parte della Lega.