AGI - Le nuove frontiere del Metaverso, senz'altro. Le auto a guida automatica. I satelliti. Addirittura la corsa allo Spazio. Certo. Ma vuoi mettere un bel piatto di paccheri all'ora giusta, tra un appuntamento e l'altro di una frenetica giornata romana.
Capita così che una tranquilla strada del quartiere Prati improvvisamente si riempia di moto, auto, van, lampeggianti, uomini in divisa, in borghese 'formale' e in tenuta da squadra speciale, tutti con auricolare d'ordinanza. E che alla testa del ragguardevole corteo ci sia una Tesla bianca. Insomma, come si capisce subito, come per tutti i 'segreti' capitolini, a pranzo da 'Siciliainbocca' dietro piazza Strozzi c'è Elon Musk.
Il tempo di due chiacchiere con lo staff e alcuni amici - chi sa se anche per questioni di affari - e poi si riparte. Eccolo Musk, con il figlioletto Tau sulle spalle, Musk salutare la piccola folla che lo attende all'uscita dal locale. Senza fermarsi, il patron di X, Tesla e altro ancora, sistema in auto il bambino e poi prende posto a sua volta all'altro della vettura che li attende con le portiere ad ala di gabbiano spalancate.
Riprende il giro di impegni. Corroborato da due chiacchiere al riparo da occhi indiscreti, ma in un locale che continua a funzionare normalmente, e, tanto per onorare anche questa volta il rito del 'menu del vip', da caponatina e misto di crudi di pesce per antipasto, paccheri al pistacchio di Bronte e gambero rosso di Mazara per portata principale, il tutto innaffiato da Millemetri Etna. Bianco, ma non come la Tesla.