AGI - Le parole del ministro Valditara arrivano mentre i partiti si dividono sul nome di Anna Paola Concia nella triade dei garanti del progetto 'Educare alle relazioni': "Non ci sarà alcun garante". Poche parole e quelle che erano divisioni si trasformano in scontro aperto. È in particolare il Partito Democratico, 'casà politica di Concia, a scagliarsi contro quella che ritiene una "assoluta mancanza di responsabilità e rispetto" da parte del ministro dell'Istruzione e del Merito.
La vicenda è legata al decreto varato dal governo Meloni dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin e votato all'unanimità dal Parlamento. Dem, M5s e Avs avevano chiesto di introdurre anche una norma che prevedesse l'educazione all'affettività nelle scuole, con tanto di fondi e insegnanti ad hoc. L'esecutivo ha declinato la proposta in un progetto di formazione e sensibilizzazione da portare avanti con l'ausilio di tre garanti, tre personalità individuate in suor Monia Alfieri, Paola Zerman e, appunto, Anna Paola Concia. Ma proprio Concia, appena si è diffusa la notizia del suo prossimo incarico, è stata oggetto di polemica fra maggioranza e opposizione.
"Un nome divisivo", lo definisce ad esempio Laura Ravetto della Lega, pur riconoscendo a Concia "serietà". Più netto il giudizio di Fratelli d'Italia: "Non siamo d'accordo" dice Maddalena Morgante, deputata e responsabile del dipartimento Famiglia e valori non negoziabili del partito di Giorgia Meloni. Alla base del 'niet' della maggioranza non c'è soltanto la provenienza politica della ex parlamentare, ma anche e soprattutto il suo curriculum di attivista dei diritti Lgbtqi+. "Il timore che ci viene rappresentato è che, inserendo come una delle tre coordinatrici del progetto educare alle relazioni, una personalità come la Concia, che evoca di più l'impegno Lgbtqi+ che quello contro la violenza sulle donne, ingenera il giustificato timore che si possa aprire un varco a quella deriva ideologica della propaganda gender che non deve e non dovrà mai entrare nelle scuole italiane", dice la senatrice di Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni.
La decisione di Valditara, spiegano fonti parlamentari leghiste, sarebbe arrivata dopo una conversazione telefonica avuta con il ministro e vice premier, Matteo Salvini. Già ieri, d'altra parte, la Lega si era espressa sul tema facendo sapere che "non c'è bisogno di nomi o soluzioni divisive per educare alle relazioni, soprattutto se rischiano di alimentare polemiche", dice la responsabile Famiglia della Lega, Simona Baldassarre: "Per educare gli alunni ci sono un ministero efficiente e ben guidato, straordinari insegnanti e soprattutto le famiglie", aggiunge.
Lungi dallo smorzare le polemiche, il passo indietro di Valditara ha scatenato le opposizioni. "La leggerezza con cui il ministro Valditara ha gestito la nomina delle esperte del progetto promosso dal suo ministero di educazione al rispetto, esponendo le persone coinvolte, come Paola Concia, agli attacchi della sua stessa maggioranza, ne dimostra l'approssimazione e conferma la necessità di affrontare in modo strutturale la questione dell'educazione all'affettività nelle scuole, rivolta agli e alle studenti di ogni ordine e grado di scuola", dice la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd nella Commissione scuola e portavoce nazionale delle Democratiche.
Enrico Costa, deputato di Azione, si rivolge al ministro dicendo: "potevi tranquillamente fare a meno di nominare Paola Concia. Nessuno se ne sarebbe accorto. Ma se decidi di nominarla, devi aspettarti qualche polemica e avere le palle di andare fino in fondo. Se cambi idea per qualche dichiarazione puoi cambiare mestiere". Per Riccardo Magi, segretario di +Europa, si tratta di "una squallida burla del governo" mentre la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella invita il ministro a dimettersi "per manifesta incapacità". E il senatore Pd, Filippo Sensi, chiosa: "Una totale mancanza di serietà, di tenuta e di rispetto nei confronti di un tema, quello della educazione affettiva nelle scuole, che ha bisogno di responsabilità e non di improvvisazione. Se questo è un ministro".