AGI - Giorgia Meloni torna a dire che "non si può dire sì a una riforma che poi non si può rispettare" a proposito del Patto di Stabilità.
Nella sua intervista a Non Stop News su Rtl 102.5, il presidente del Consiglio non nasconde che "è un momento molto delicato" nella trattativa e ribadisce che "un'Europa seria deve tenere in considerazione, nella nuove regole della governance, le strategie che si è data".
"Per la #manovra, noi partivamo da una situazione complessa. Abbiamo 13 mld di euro in più da pagare e 20 mld di crediti del superbonus. Abbiamo fatto una manovra di 28 mld"@GiorgiaMeloni ️#NonStopNews
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Dunque, tra Pnrr, transizione energetica e digitale "non si può non tenere conto degli investimenti che l'Europa chiede". Meloni conferma che "stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi efficace ma ragionevole".
"Sul salario minimo l'opposizione fa ridere"
Poi la stoccata sul salario minimo: "L'opposizione mi fa sorridere" visto che "hanno avuto 10 anni e non l'hanno mai fatto". Il presidente del Consiglio si rivolge anche ai sindacati, cui chiede di "essere più coerenti, visto che accettano contratti da 5 euro". Con 152 sì e 118 no, la Camera ha approvato in tarda mattinata la delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonchè di procedure di controllo e informazione. Il voto nell'emiciclo di Montecitorio si è svolto mentre le opposizioni gridavano 'vergogna, vergogna'.
Per le riforme si arriverà al referendum
"So che ci sarà un sacco di gente che si muoverà contro questo. Faranno di tutto per impedire di approvarla". Giorgia Meloni vede questo scenario intorno alle riforme istituzionali che, conferma, rappresentano quelle "dalle quali dipendono tutte le altre" e ritiene che "alla fine si arriverà al referendum, perchè vedo molto difficile che si possa trovare un accordo in Parlamento".
"Questo è stato un anno tosto. Un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere, ma secondo me il segreto è vivere giorno per giorno. Cerchiamo di fare gli interessi dei cittadini italiani"@GiorgiaMeloni ️#NonStopNews
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In quel momento, osserva ancora il presidente del Consiglio, "chiederemo agli italiani che vogliono fare e saranno gli italiani a decidere se domani vogliono essere padroni di questo destino o se vogliono continuare a farlo fare a chi obiettivamente ha pensato di essere padrone delle istituzioni e non lo è".
Meloni liquida le critiche al premierato come dimostrazione del fatto che "non si sa cosa dire perchè - puntualizza - non abbiamo toccato il ruolo del Presidente della Repubblica, in questo caso Sergio Mattarella, che - ricorsa - è figura che per gli italiani rappresenta un assoluto punto di riferimento".
"Tutto quello che facciamo è dire che chi guida il governo lo debbano scegliere gli italiani. Questo è il problema di chi contesta la riforma, perchè chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo - contrattacca la premier - facendo e disfacendo i governi nel Palazzo sulla pelle degli italiani, per realizzare programmi che nessuno aveva votato e mettere gente che nessuno aveva votato chiaramente ha un problema se si dice che questo gioco è finito".
"Di me si è parlato senza pietà ma si combatte"
Due, anzi tre, accenni personali nella serie di domande che spaziano dal salario minimo alla manovra al rapporto tra politica e giustizia. I primi due sono sul filo della battuta autoironica, il terzo è più intimistico. Giorgia Meloni allora risponde cosi' a chi, nel corso dell'intervista in diretta, anche tv, in studio a Rtl 102,5 per Non Stop News le chiede dei riflettori sulle sue vicende personali: "Beh, diciamo che delle volte si è parlato senza pietà delle mie questioni personali... Pero', alla fine, elmetto in testa e si combatte". Più 'leggero' il passaggio in cui il presidente del Consiglio osserva sorridendo che "di segreti su di me ne sono rimasti pochi, visto che la mia vita ormai e' tutta in piazza...". Decisamente autoironico il commento alla nuova classifica, quella di Forbes, che la piazza ai vertici come donna di potere nel mondo: "... si figuri come siamo messi...".