AGI - Giuseppe Conte è al lavoro da circa un mese per mettere a punto il 'pacchetto' di posposte che deriva dal ciclo di audizioni con sindacati, associazioni di categoria e imprese che si sono svolte nella sede M5s di Campo Marzio. Il risultato è una pioggia di circa mille emendamenti che saranno depositati entro le 18, termine ultimo per la presentazione alle Camere, e illustrati pubblicamente mercoledì.
Il punto di partenza è che quella del governo è una legge di bilancio "a crescita zero". Da qui la necessità di inserire le proposte in un contesto generale che miri a far ripartire il paese. "Per Meloni è suonata la campanella, la ricreazione del governo è finita", ha sottolineato il leader del Movimento, Giuseppe Conte: "Le piazze di questi giorni", ha aggiunto riferendosi allo sciopero di venerdì, "confermano quel malcontento che avevamo già toccato con mano nella piazza M5s di giugno, quando ci siamo mobilitati contro chi condanna gli italiani alla precarietà a vita. Tremano i polsi a leggere il rapporto Caritas: quasi il 10% della popolazione è in povertà assoluta, oltre 14 milioni sono a rischio povertà ed esclusione sociale".
Il lavoro dei Cinque Stelle, viene spiegato da fonti parlamentari, ruota attorno a cinque temi-pilastro: imprese, lavoro, sanità, casa. Nello specifico, su quest'ultimo tema, i Cinque Stelle puntano a dare risposta a quello che considerano "un dramma", ovvero l'impennata dei tassi dei mutui e le tasse sulla casa.
C'è poi un ampio capitolo dedicato alle politiche giovanili. Un tema, quest'ultimo, che si intreccia a quello della lotta al femminicidio e alla violenza di genere, tornato al centro del dibattito pubblico dopo la tragica morte di Giulia Cecchettin. I Cinque Stelle rilanciano la proposta di legge già presentata in parlamento che mira a introdurre l'educazione all'affettività nelle scuole.
"Non basta l'ora di 'educazione alle relazioni' nelle scuole superiori, in orario extracurricolare, per tre mesi l'anno, proposta dal ministro dell'istruzione Valditara né l'opuscolo contro la violenza pensato dal ministro della Giustizia, Nordio", spiega la deputata Anna Ascari: "Bisogna introdurre, in maniera sistematica e continuativa, ore obbligatorie di educazione affettiva e sessuale in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado, sin dalle prime classi. Bisogna insegnare ai ragazzi ad accettare i No, i fallimenti, le delusioni, il rispetto della libertà altrui per evitare di crescere futuri adulti emotivamente analfabeti e incapaci di vivere relazioni sane. Ho depositato la mia proposta di legge in merito un anno fa, all'inizio della legislatura. Discutiamola e approviamola", aggiunge la deputata che ricorda come quella proposta sia stata bocciata dalla destra: "Dal centrodestra è stata definita 'una porcheria', ma a richiederla sono proprio le studentesse e gli studenti. Non perdiamo altro tempo perché, se non facciamo nulla, ogni giorno continueremo a essere 'una di meno'", ha concluso.