AGI - Bandi di gara solo per i tratti di costa attualmente liberi da concessioni: la maggioranza tira dritto dopo i rilievi sul tema dei balneari da parte della Ue. L'obiettivo è quello di portare a Bruxelles una norma da concordare con l'Europa a poi successivamente presentare la legge in Parlamento. È un sentiero stretto che le forze politiche che sostengono l'esecutivo puntano a percorrere fino in fondo, non escludendo di arrivare fino alla Corte di Giustizia.
Bruxelles ha inviato un parere motivato a Roma, un nuovo passo avanti della procedura d'infrazione, che ha irritato la maggioranza e l'esecutivo anche perché ha 'smontato' - spiega un big del centrodestra - il lavoro della mappatura delle spiagge portato avanti dal tavolo tecnico. L'Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere. Il governo pensa ad un norma da presentare entro fine anno, la tesi è che bisogna partire dal dato emerso, ovvero che il 67% del litorale italiano è libero da concessioni.
"Siamo pronti a dare risposte immediate. Stiamo già lavorando da mesi nella direzione auspicata dalla Commissione, per dare un quadro certo alle amministrazioni territoriali e agli operatori economici", dice il leader della Lega Salvini, "non possiamo parlare di una risorsa scarsa".
"Il faro deve essere quello di garantire continuità delle concessioni alle imprese balneari esistenti, che rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra economia. La risorsa disponibile per coloro che volessero dedicarsi a fare impresa in questo ambito è infatti più che abbondante", dicono gli azzurri Bergamini e Gasparri.
"Prendiamo atto positivamente della disponibilità manifestata dal portavoce della Commissione Ue a mantenere aperto il dialogo con il governo italiano", dice il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Fidanza. "Questo ulteriore e preannunciato passaggio non è certamente ostativo per la prevista e necessaria interlocuzione con la Ue sulla tematica sia perché rappresenta meramente il logico prosieguo di una Procedura di Infrazione già in essere, sia perché addirittura potrebbe essere d'aiuto, una volta conosciuti i contenuti, per la redazione appunto di una normativa nazionale che risolva definitivamente la questione", osserva anche il deputato di Fdi Zucconi.
Con l'Europa sono diversi i fronti aperti, a partire dal Mes (alla Camera il voto sulla ratifica è calendarizzato per il 22 novembre ma è destinato a slittare), alla procedura relativa all'assegno familiare per i figli a carico. Le opposizioni criticano l'atteggiamento dell'esecutivo: la destra - il 'refrain' - prende in giro i cittadini, le imprese e l'Ue.