AGI - "La cultura è indispensabile per la pace": sono le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita all'Università Federico II di Napoli per gli 800 anni dell'ateneo. Il presidente della Repubblica è stato accolto dal Rettore, Matteo Lorito, e dal ministro dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini.
La cerimonia solenne si tiene nell'Aula Magna Storica dell'antica sede dell'università in corso Umberto. Mattarella, poi, inaugurerà anche i primi ambulatori specialistici del plesso federiciano nel quartiere di Scampia.
Mattarella, nell'atrio della sede storica, sulle note dell'inno della Federico II suonato da dieci musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti, ha assistito allo scoprimento della prima delle opere permanenti, realizzate in occasione delle celebrazioni federiciane, 'Lictera temporales', di Asad Ventrella, in acciaio inox.
Lo striscione di Scampia
"Presidente cosa vuole Scampia? Tutto". Recita cosi' un lungo striscione affisso da una delegazione del Comitato Vele di Scampia su uno dei palazzi adiacenti al Polo delle professioni sanitarie della Federico II. Una decina di manifestanti sono saliti sul tetto del palazzo per srotolare lo striscione e stanno mostrando un cartonato che rappresenta le Vele. Il comitato chiederà di poter incontrare il capo dello Stato, all'arrivo o al termine della visita alla facolta' di Medicina dell'ateneo Federiciano. I cittadini vorrebbero consegnare a Mattarella una lettera nella quale si chiede maggiore attenzione delle istituzioni per il quartiere.
Studenti in corteo per lo stop alla guerra
Una delegazione di universitari sta sfilando per le vie adiacenti la sede di corso Umberto dell'universita' Federico II di Napoli. Gli studenti vorrebbero consegnare al capo dello Stato e ai rettori presenti una lettera con la quale chiedono lo stop al conflitto in Medio Oriente. "Oggi a Napoli e' una giornata di festa, ma a Gaza si muore nella complicita' dei governi occidentali - dichiarano gli studenti in una nota - Ecco la democrazia della Repubblica italiana: in apparenza lustrini e vestiti puliti, ma ogni voce di dibattito e dissenso viene nascosta e repressa".