AGI - Un ritorno lontano da telecamere e taccuini: Marta Fascina rientra a Roma per la prima volta dopo la morte di Silvio Berlusconi, ma non parla con i cronisti. La deputata di Forza Italia arriva in auto fino all'ingresso posteriore, più riservato, in piazza del Parlamento e fa ingresso nell'Aula della Camera per votare la fiducia posta dal governo sul decreto Caivano.
La 'vedova' di Berlusconi evita il Transatlantico, affollato di cronisti che la attendono: 'scortata' dal capogruppo FI, Paolo Barelli, appare nell'emiciclo in un tailleur blu notte, mocassini e borsa griffata a mano in tinta, i capelli biondi raccolti nel classico chignon. Attorniata dai colleghi, e amici, Tullio Ferrante e Stefano Benigni, Fascina si siede al suo posto tra i banchi del gruppo e sono tanti gli esponenti 'azzurri' che si avvicinano per salutarla.
C'è chi le fa il baciamano, come Giandiego Gatta, e chi, come Rita Dalla Chiesa, le stringe a lungo la mano, o chi, come Gloria Saccani Jotti, nota con emozione la fede esibita al dito. Saluti affettuosi anche con il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, Alessandro Cattaneo e Paolo Emilio Russo, ex portavoce del Cavaliere. Sono invece meno numerosi - forse anche a causa delle operazioni di voto in corso - i deputati degli altri partiti che si avvicinano per un cenno di saluto.
Tra questi, le colleghe leghiste Laura Ravetto e Rebecca Frassini e il deputato di Noi Moderati Alessandro Colucci. Fascina mancava da Montecitorio da diversi mesi, dai giorni del voto di fiducia al governo Meloni, occasione che segnò anche l'ultima presenza del Cavaliere nei Palazzi della politica. Dopo il voto sulla fiducia la deputata FI è uscita brevemente per poi tornare e partecipare alla commemorazione per le vittime del maltempo in Toscana.