AGI - La fame è causa di guerra e contrastarla è una "preziosa operazione di pace". Sergio Mattarella dedica l'intera giornata al fronte internazionale: prima partecipa alla Giornata mondiale dell'alimentazione alla Fao, poi riceve il re del Bahrein, e lancia un appello contro il "preoccupante aumento delle tensioni internazionali". Prima l'Ucraina, ora Israele, il rischio di un allargamento del conflitto.
"Il Medio Oriente è nuovamente in fiamme, a causa di un vile attacco che è già riuscito ad elevare a livelli inusitati la spirale dell’orrore e delle violenze" stigmatizza Mattarella. Che, dopo aver espresso la sua solidarietà al presidente israeliano Herzog per l'attacco di Hamas, in serata sarà al Portico d'Ottavia per ricordare gli 80 anni del rastrellamento del Ghetto di Roma a opera dei nazisti.
Ma il suo ragionamento si allarga. "E' un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto". Il riferimento esplicito è alla Russia: "La scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano peggiora ulteriormente questo scenario".
In questi ultimi mesi assistiamo "ad un allargarsi delle faglie fra Paesi e fra regioni del mondo e ad un ritorno di atteggiamenti imperialistici e dei nazionalismi". La fame, i cambiamenti climatici, le carestie, le guerre sono sfide che hanno una caratteristica comune: sono transnazionali. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, ricorda il capo dello Stato, "ha efficacemente descritto come 'un mondo multipolare senza multilateralismo' e per questo più esposto a tensioni geopolitiche e ad una preoccupante tendenza alla contrapposizione piuttosto che alla collaborazione fra Stati".
Mentre "l’accesso all’acqua - chiarisce Mattarella - è un diritto fondamentale, oggi troppo spesso a rischio, anche per effetto del cambiamento climatico che vede la desertificazione di aree sempre più estese del pianeta".
Ecco allora che esiste già uno strumento multipolare che può e deve essere luogo e strumento per ogni mediazione, anche quelle auspicabili per i conflitti in corso. Bisogna dunque utilizzare e valorizzare "al meglio quel formidabile strumento rappresentato dalle Nazioni Unite, l’unico disponibile, e, per quel che riguarda l’agricoltura e la nutrizione, dalle Agenzie che orgogliosamente ospitiamo qui a Roma".
"FAO, Programma Alimentare Mondiale e IFAD concorrono, da prospettive diverse, a dare una decisiva risposta al problema dell’insicurezza alimentare. La sfida per vincere la piaga della fame – un imperativo morale, prima ancora che socio-economico - può e deve essere vinta rimettendo al centro l’impegno multilaterale, la capacità delle Nazioni Unite di operare una sintesi efficace del capitale umano, tecnologico e finanziario dei singoli Stati impiegandolo laddove è più necessario, creando in tal modo uno sviluppo durevole".
"È un impegno - assicura Mattarella - che la Repubblica Italiana sostiene attivamente e che ci ha portato ad organizzare qui a Roma con la FAO, lo scorso luglio, il secondo Vertice sui Sistemi Alimentari e a fare della sicurezza alimentare uno dei temi portanti della Presidenza italiana del G7".