AGI - Un governo tecnico? "È la speranza dei soliti noti, ma temo che questa speranza non si tradurrà in realtà. Voglio tranquillizzare: il Governo sta bene, la situazione è complessa ma l'abbiamo maneggiata con serietà". Giorgia Meloni è a Malta per il vertice dei Nove Paesi Ue della sponda sud del Mediterraneo e si ferma a parlare con i giornalisti fuori dell'Auberge de Castille della Valletta per smentire l'ipotesi di un governo con i giorni contati e sotto il tiro dei mercati a causa dell'aumento dello spread.
"È una cosa che non ci preoccupa, l'Italia e solida e cresce di più della media europea", dice Meloni. "E poi un Governo tecnico da chi dovrebbe essere sostenuto, da quelli del superbonus? Quello sì sarebbe un problema per i conti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo", aggiunge.
Ma è il tema migranti a dominare l'agenda del vertice, mentre restano alti i toni tra Roma e Berlino sul ruolo delle Ong e all'indomani dello stallo nelle discussioni sul Patto sulla migrazione e l'asilo che si sta discutendo a Bruxelles. La premier, che era arrivata a La Valletta per chiedere ai Paesi dell'Europa del sud di fare fronte comune sulla gestione dei migranti, incassa il sostegno dei partner e parla di ampia "convergenza" sul tema. Una convergenza che potrebbe "consentire di fare dei passi in avanti" già dal prossimo Consiglio europeo informale in programma a Granada in Spagna il 6 ottobre.
La sponda dell'Eliseo
Meloni vede Emmanuel Macron e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e riceve la sponda del presidente francese: "Tutti dobbiamo dare solidarietà all'Italia", dice il numero uno dell'Eliseo, secondo cui il piano von der Leyen va attuato rapidamente. Ma è la secca replica alla Germania a fare notizia e a rinnovare il braccio di ferro tra la Cancelleria e palazzo Chigi sul ruolo delle Ong, su cui ieri si sono di fatto interrotti i lavori del Consiglio Affari generali a Bruxelles.
Meloni usa toni netti nei confronti di Berlino e sfida di fatto Olaf Scholz, annunciando che l'Italia, in risposta alla proposta tedesca nel Patto di migrazione e asilo, potrebbe presentare un emendamento che prevede che la responsabilità dell'accoglienza dei migranti sia del paese della Organizzazione non governativa che li trasporta. "Ieri la Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare, quello sulle Ong, rappresenta per noi un passo indietro", dice.
"Io capisco la posizione del governo tedesco - aggiunge Meloni retoricamente - ma se loro vogliono tornare indietro sulle Ong allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati su una nave di una Ong, deve essere quello della bandiera della nave dell'Organizzazione non governativa. Non si può fare la solidarietà con i confini degli altri".
"Chi pensa che il problema migratorio possa essere chiuso dentro i confini di un'unica nazione europea prende un abbaglio", aggiunge Meloni nelle dichiarazioni finali del vertice. Ma "senza risposte strutturali tutti quanti saranno travolti".